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La truffa

Prato, rotonde della tangenziale a rischio: c’è un camper che si fa tamponare

di Paolo Nencioni
Prato, rotonde della tangenziale a rischio: c’è un camper che si fa tamponare

La nuova frontiera dei truffatori: qualcuno è già stato costretto a pagare

02 novembre 2023
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PRATO. C’era una volta la truffa dello specchietto: passavi accanto a una macchina, sentivi un colpo e vedevi lo specchietto dell’altra vettura ciondolare. In realtà era già rotto. Il truffatore si intascava 50 euro e aveva fatto la sua giornata. Intendiamoci, la truffa dello specchietto c’è ancora, ma sembra che i truffatori si siano evoluti. Ora c’è la truffa del camper che si fa tamponare.

Questo almeno raccontano gli automobilisti che passano ogni giorno dalla rotonda di viale Cervi, all’altezza dello stadio di atletica Mauro Ferrari. Da qualche tempo percorrere quella rotonda può essere un rischio. L’ha imparato a sue spese, letteralmente, il conducente di un Suv, che è stato in pratica costretto a tamponare un camper che gli ha inchiodato all’improvviso e ha riportato danni per 5.000 euro.

Poteva essere un incidente come tanti, dovuto alla disattenzione di chi arriva da dietro, ma non è così. Il conducente del Suv lo ha sospettato subito e ha ricevuto indirette conferme in seguito. Un amico gli ha raccontato di essersi trovato nella sua stessa situazione pochi giorni dopo, evitando lo scontro per un pelo. E la polizia municipale, che pure è stata costretta a multare il primo conducente, perché così prevede il Codice della strada, ha trovato un altro indizio. Su quella rotonda non ci sono telecamere, ma su quella più vicina c’è un occhio elettronico che nei giorni dell’incidente ha registrato il passaggio di quel camper per decine di volte, senza un apparente motivo.

L’ipotesi insomma è abbastanza chiara: il conducente del camper, che viaggia sempre insieme a più persone, passa e ripassa sulle rotonde della tangenziale fin quando non trova il pollo da spennare, e a quel punto inchioda. In genere scelgono un’auto con una sola persona a bordo per non avere testimoni.

La moglie del conducente del Suv lavora per una compagnia di assicurazioni e ha verificato che quello stesso camper ha accumulato numerosi incidenti, risultando sempre dalla parte della ragione. In occasione dell’incidente col Suv sono stati chiamati i vigili urbani e nel giro di una settimana il camper è stato venduto, ma non è sparito dalla rotonda. Mandato in pensione il primo, ne è apparso un altro, guidato dalle stesse persone, presumibilmente con lo stesso scopo.

«Guardando i danni riportati dalla nostra vettura – racconta la moglie del primo incidentato – ci è venuto il sospetto che quel camper fosse “corazzato”: non ha riportato particolari danni, mentre il nostro Suv aveva il cofano tutto piegato. Così, anche senza aggiustarlo, quel camper avrebbe potuto essere usato per provocare altri incidenti. Pensavamo anche che non avrebbero chiesto i danni, ma nel giro di una settimana è arrivata la richiesta dell’assicurazione».

Sembra che il presunto truffatore e i suoi complici siano ben conosciuti dalle forze dell’ordine, ma al momento non rischiano niente perché chi tampona ha sempre torto. A meno che le forze dell’ordine non decidano di appostarsi sulle rotonde a rischio per trovare le prove di questi tamponamenti provocati dal tamponato.


 

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