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L’incendio

Lo scoppio e poi il fuoco: distrutte due aziende a Poggio a Caiano. Il titolare di una ditta: «Qualcuno mi ha voluto male»

di Pasquale Petrella
Lo scoppio e poi il fuoco: distrutte due aziende a Poggio a Caiano. Il titolare di una ditta: «Qualcuno mi ha voluto male»

Nottata di fiamme nella zona artigianale di via Lombarda. Poggio a Caiano avvolto per ore dall’acre odore del fumo: le immagini

31 luglio 2023
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POGGIO A CAIANO. Prima il boato e l’interruzione dell’energia elettrica. Poi le fiamme a illuminare il cielo. Era circa mezzanotte e mezza nella notte fra sabato e domenica quando in via Lombarda, nella zona artigianale di Poggio a Caiano è scoppiato l’inferno. L’allarme è scattato alla centrale del 115 nella sede centrale del comando provinciale dei Vigili del fuoco ma non appena la squadra è arrivata sul posto si è subito reso conto che sarebbero serviti più uomini e più mezzi per avere la meglio su quelle fiamme che illuminavano le finestre del fondo artigianale usato come deposito dalla ditta Waterimplants che commercializza mascherine e tutti i prodotti farmaceutici legati anche ai kit per i test molecolari dei tamponi e i kit per gli alcoltest. Un giro di affari milionario.

Così sul posto sono state indirizzate tre squadre dei vigili del fuoco e quattro autobotti. Coinvolte nell’operazione il distaccamento di Montemurlo e i comandi di Pistoia e Firenze. Le fiamme però hanno avuto facile esca nel materiale particolarmente infiammabile presente nel magazzino di circa trecento metri quadrati e si sono propagate al vicino stanzone dell’azienda Linea Fibac che produce e commercializza al dettaglio bomboniere per matrimoni, battesimi e cerimonie varie. «Avevamo chiuso per ferie proprio venerdì – dice uno dei titolari – Stavamo cominciando a goderci le vacanze e invece stamattina all’alba (ieri ndr) i vigilantes ci hannO avvertiti che c’era l’incendio che coinvolgeva anche il nostro capannone».

Le fiamme sono state circoscritte intorno alle 5 di ieri mattina anche se l’opera di spegnimento e di bonifica dei due capannoni artigianali è andata avanti per quasi tutta la giornata. Sul posto anche Franco Scanavini, titolare della ditta Effe Servizi che si trova subito dopo la Linea Fibac, «Noi facciamo manutenzione di macchinari per maglieria – dice l’artigiano – Non ci sarebbe stato nulla di incendiabile ma le fiamme non dovrebbero essere arrivate alla mia azienda anche se per ora i vigili del fuoco non ci fanno avvicinare e quindi non so qual è lo stato del capannone e se ho subito anch’io dei danni o meno».

Il titolare della Waterimplants, un cittadino orientale, è sconsolato. Le fiamme sono partite dal suo capannone e c’è quello scoppio raccontato dai vicini che lascia perplessi. «Qualcuno mi ha voluto male» si lascia sfuggire, lasciando presagire che potrebbe essersi trattato di un incendio non provocato da un corto circuito o comunque di natura accidentale e imprevedibile. Il danno subito ammonterebbe a diverse centinaia di migliaia di euro solo relativamente alla merce presente nel magazzino. L’azienda infatti fattura diversi milioni all’anno e nello scorso fine settimana il capannone di circa trecento metri quadrati era pieno fino al soffitto di merce. Le fiamme ed il calore hanno fatto crollare anche il tetto.

Il proprietario dell’immobile affittato alla Waterimplants, è italiano e preferisce non rivelare il proprio nome, «Sono stato avvertito dai carabinieri stamattina alle 5 – racconta – Ero al mare e sono subito rientrato per venire a verificare cosa era successo. Mi sembra impossibile». L’intero immobile, che in passato era della stessa proprietà di quello della Linea Fibac, probabilmente dovrà essere raso al suolo e ricostruito.

Intanto mentre i vigili del fuoco provvedevano a spegnere le fiamme e bonificare i locali, hanno anche cominciato a raccogliere i possibili elementi per capire cosa possa aver innescato l’incendio. Nella zona ci sono diverse telecamere delle aziende ed è probabile che già oggi i carabinieri possano iniziare la raccolta dei vari filmati per verificare se al momento di quello scoppio sentito dai testimoni, o nelle ore precedenti, ci siano stati movimenti sospetti nelle vicinanze del capannone artigianale per primo coinvolto dalle fiamme.

Questa mattina gli atti arriveranno sul tavolo del sostituto procuratore della Repubblica di turno, Massimo Petrocchi che, in collaborazione con la facente funzioni di procuratore capo, Laura Canovai, deciderà le strategie e gli atti da compiere per accertare le cause e gli eventuali responsabili di quest’incendio che ha illuminato e allarmato nel weekend la zona artigianale di via Lombarda a Poggio. Con l’acre odore del fumo che è stato percepito per tutto il giorno a diversi chilometri di distanza. La zona artigianale dove è avvenuto l’incendio è stata realizzata a metà degli anni Ottanta ed è in piena attività.

 

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