Il Tirreno

Prato

Ostaggio della maxi discarica

di Maria Lardara
Ostaggio della maxi discarica

Alia ha già rimosso 30 tonnellate di rifiuti, prima è stato necessario disboscare l’area. I residenti: «Buttano i sacchi dal ponticino». L’assessora: «Metteremo le telecamere»

07 febbraio 2023
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PRATO. Quella volta che ha beccato uno con un sacchetto Giuliana Bisa si è fatta sentire. Ma con quelli che passano con i mezzi per lanciare i rifiuti al di là del ponte è come lottare contro i mulini a vento. Un lancio e via per liberarsi di un “incomodo”: i sacchi neri. «Quando è buio qui c’è da avere paura: la strada è senza illuminazione», lamenta la portavoce del comitato di via del Molinuzzo composto da una ventina di famiglie della zona. Forse è uno di quei mezzi che ha gettato circa 400 sacchi pieni di scarti tessili in via del Molinuzzo, sul versante di San Giusto, formando una discarica abusiva che da giovedì sta dando lavoro al personale di Alia: una squadra è impegnata a ripulire l’area che insiste su un punto delicato per via dell’accumulo di rifiuti in pendenza. «Avevamo fatto la segnalazione a dicembre al Comune – aggiunge Cristina Luconi, anche lei del comitato – Per fortuna che questo ponticino non ci sarà più quando arriverà la terza corsia autostradale. Ma chissà quando».

Il ponticino in questione è un attraversamento autostradale stretto e senza uscita, percorso principalmente da chi abita sul lato del Macrolotto industriale. Percorso anche da chi evidentemente ha deciso di buttare questi sacchi su un’area invasa dalla vegetazione, non visibile dalla strada. Una piccola giungla fra le fabbriche e le case dei residenti. Insospettiscono la prevalenza di scarti tessili (al 95 per cento: ci sono però anche tracce di materiale edile come carta catramata) e la vicinanza con le aziende di pronto moda: i rifiuti potrebbero essere stati scaricati nella scarpata da ditte senza autorizzazioni, proprio davanti a una proprietà privata. In due giorni di lavoro, gli operatori di Alia hanno rimosso 30 tonnellate di rifiuti e la previsione è di arrivare a 40 entro la settimana. Ma prima ancora è intervenuto il personale di Consiag Servizi per le operazioni di disboscamento che finora sono costate alle casse del Comune duemila euro.

Non usa mezzi termini l’assessora alla città curata Cristina Sanzò che parla di «delinquenti» perché «questi comportamenti delinquenziali vanno a scapito di tutti i cittadini onesti che pagano le tasse».

La soluzione? Alia dispone di cinque fototrappole collegate con la polizia municipale e utilizzate in una ventina di punti critici per le discariche abusive: fra le “sorvegliate speciali” d’ora in poi rientrerà anche quest’area di via del Molinuzzo. Prima però bisognerà finire di ripristinare l’illuminazione per riconoscere la targa del mezzo “incriminato”. Nessun allarme comunque sulla ripresa di una piaga, quella dei sacchi neri, che riempiva le cronache cittadine fino a sei anni fa. «Nel 2022 i rifiuti abbandonati sono stati circa 500 tonnellate – ricorda Claudio Bertini, responsabile operativo di Alia per Prato - Questa discarica in via del Molinuzzo rappresenta in pratica circa un decimo del totale scoperto sul territorio». Gli ispettori ambientali hanno fatto segnalazione alla polizia municipale: per questi abbandoni, in particolare, si configura il reato. Ultimamente Alia registra un fenomeno: la richiesta di formulari da parte delle ditte di pronto moda cinesi che “scoprono” di affidarsi a fornitori non autorizzati per il ritiro di scarti. Magari uno di quelli che passano dal ponte di via del Molinuzzo. Non finisce qui. «Dall’altra parte c’è una scarpata coperta dal canneto – fa sapere Cristina del comitato – Anche lì ci sono rifiuti abbandonati». L’assessora Sanzò sta verificando se l’area del terreno sia pubblica e quindi come intervenire. «Tutta questa spazzatura attira ratti – riprende Giuliana – anche perché la strada non viene pulita mai dalle macchine spazzatrici. Per non parlare dei furti in zona: qui ci sentiamo dimenticati da Dio».
 

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