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Puggelli si congeda e rivendica: «Così è rinata la Provincia»

di Paolo Nencioni
Puggelli si congeda e rivendica: «Così è rinata la Provincia»

Spesi oltre cento milioni per strade e scuole nel suo mandato

25 novembre 2022
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PRATO. Quattro anni fa, quando Francesco Puggelli ha sommato la carica presidente della Provincia a quella di sindaco di Poggio a Caiano, gli capitava di incontrare bambini che gli chiedevano che cosa era la Provincia. E i genitori di quei bambini spesso esclamavano: «Ma come? Esiste ancora la Provincia?». Sì, la Provincia che qualche anno fa Matteo Renzi tentò di abolire esiste ancora e maneggia un bel po’ di soldini. Cinquanta milioni di euro all’anno, secondo i calcoli di Puggelli, che ha fatto i conti ieri congedandosi dagli uffici di via Ricasoli dove lunedì si insedierà Simone Calamai. L’elezione del sindaco di Montemurlo, scelto dai suoi colleghi sindaci e dai consiglieri comunali, di fatto è solo una formalità, ma in futuro secondo Puggelli sarebbe giusto tornare all’elezione diretta popolare, soprattutto se, come ha fatto capire il nuovo governo, alla Provincia verranno concesse altre importanti funzioni.

Intanto, solo per le scuole e per le strade, in quattro anni la Provincia ha impegnato oltre 100 milioni di euro tra lavori fatti e lavori in cantiere. Sono 53 quelli che figurano nel capitolo delle scuole medie superiori, di cui 16 arrivano dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Sei milioni solo per la nuova palestra di San Paolo.

Per le strade altri 52 milioni: 26 per le opere realizzate o cantierate, altri 26 per i progetti già finanziati.

«In pratica abbiamo programmato i prossimi quattro anni di lavori, senza accendere mutui» ha spiegato Puggelli nella conferenza stampa di bilancio della sua attività.

«Quattro anni fa – ha aggiunto – nessuno avrebbe scommesso un euro sulla Provincia. Nel frattempo molte cose sono cambiate e siamo orgogliosi del lavoro che abbiamo fatto».

Forse anche per questo la poltrona di presidente della Provincia è diventata molto più appetibile. Non solo per questo, ovviamente, anche per l’indennità, che dal 2024 sarà equiparata a quella del sindaco del Comune capoluogo. Le stesse frizioni interne al Partito democratico tra il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti, che voleva presentare la sua candidatura, e quello di Montemurlo Simone Calamai, che invece è stato scelto dal segretario della federazione del Pd Marco Biagioni, secondo Puggelli sono la dimostrazione della ritrovata importanza di un ente che ha rischiato di scomparire («Quattro anni fa il presidente non lo voleva fare nessuno, ora ce la fila...»).

Tra le cose di cui Puggelli è più soddisfatto, oltre agli interventi su scuole e strade, c’è di aver riaperto le sale e il giardino di Palazzo Banci Buonamici alla fruizione della collettività. E la consapevolezza di lasciare un bilancio sano. «Ogni anno la Provincia gestisce 50 milioni di euro – ha spiegato – E sarebbero 13 milioni in più se questi non li prendesse lo Stato».

Quello Stato a cui ora Puggelli chiede di eliminare i troppi paletti sulle assunzioni: «Se un ente ha il bilancio in ordine, deve poter assumere, senza tanta burocrazia». Il presidente uscente, come detto, è favorevole a un aumento delle competenze che si sposi con l’elezione diretta del presidente, «a patto di non fare confusione e di chiarire chi fa che cosa».

Quanto al suo percorso politico, manca ancora l’ufficialità, ma Puggelli sta già lavorando per restare altri cinque anni sindaco di Poggio a Caiano.
 

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