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L’emergenza

Prato è tra le 75 province italiane dove il Covid-19 cresce di più


	Un’immagine simbolo contro la diffusione del Covid-19
Un’immagine simbolo contro la diffusione del Covid-19

È quanto emerge dall’analisi del matematico Giovanni Sebastiani del Cnr. «Ma ora, dopo il picco, i contagi stanno attraversando un momento di stasi»

23 novembre 2022
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PRATO. Il Covid-19 registra una crescita in 75 province, rispetto alle 36 del 10 novembre scorso. E, tra queste, c’è anche Prato. È quanto emerge dall’analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’istituto per le Applicazioni del Calcolo “Picone” del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) . «L’analisi delle differenze settimanali della sequenza dell’incidenza giornaliera dei positivi totali a tutti e due i tipi di test per rilevare il coronavirus nelle 107 province italiane indica che sale da 36 a 75 il numero di province in fase di crescita e 13 di queste sono in fase di crescita accelerata – precisa Sebastiani – . Inoltre, quattro delle province che al 10 novembre risultavano in crescita, ora sono in fase di stasi: si tratta di Prato, Caltanissetta, Enna e Catania».
L’analisi di Sebastiani si riferisce ai dati aggiornati al 17 novembre, ultimo giorno in cui il governo li ha resi disponibili e indica, inoltre, che «le 13 province in crescita accelerata sono confinanti tra loro e formano un cluster: appartengono a Lombardia, Emilia Romagna e Veneto».
«Otto di queste- prosegue l’esperto – appartenevano al cluster più grande di province in aumento al 10 novembre, ossia Brescia, Lodi, Cremona, Mantova, Forlì-Cesena, Rovigo, Treviso e Vicenza. A queste si sono aggiunte le province di Ferrara, Ravenna, Rimini, Padova e Verona. Osserviamo che tutte e 10 le province con incidenza negli ultimi sette giorni fino al 17 scorso più alta appartengono a questo cluster. Per il matematico «è interessante osservare che quattro province che al 10 novembre risultavano in crescita, ora sono in fase di stasi: si tratta di Caltanissetta, Enna, Catania e Prato». Nelle prime tre l’incidenza negli ultimi sette giorni fino al 10 scorso era aumentata più del 50% rispetto ai sette giorni precedenti. «Questo è importante – osserva – perché in Sicilia la fase di espansione attuale è avvenuta prima e quindi, quanto sta avvenendo lì ora potrebbe avvenire nelle prossime settimane anche altrove. Rimane comunque incertezza perché diversi sono i fattori in gioco, ma i dati potranno confermare o meno questa ipotesi».
Prato registra un’incidenza ogni 100mila abitanti compresa tra 200 e 300. Vediamo i numeri nel dettaglio. Se andiamo indietro fino al 7 novembre, quel giorno il numero di positivi al Covid era 42. I numeri, però, nel corso di due settimane hanno avuto un andamento altalenante con un picco massimo di 160 contagi in un giorno, l’8 novembre. Ieri, i positivi a un tampone erano 163, di cui 124 nel capoluogo di provincia. Ma se il numero di contagi da coronavirus cambia di continuo, tra alti e bassi, resiste la situazione sul fronte degli ospedali: in tutta la Toscana (a ieri) erano 495 i pazienti ricoverati nei presidi della nostra regione, 45 in più rispetto al giorno precedente: 477 i pazienti in area Covid e 18 in terapia intensiva. All’ospedale Santo Stefano di Prato, a ieri, si contavano due ricoverati in terapia intensiva (i posti sono al completo) e 30 in area Covid (undici ancora i letti liberi in reparto) , otto in più rispetto a lunedì.
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