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Salute mentale e immigrati: 12% degli utenti della Psichiatria è straniero

Salute mentale e immigrati: 12% degli utenti della Psichiatria è straniero

A soffrire di problemi psichiatrici sono bimbi e adolescenti

01 ottobre 2022
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PRATO. La salute mentale e l'immigrazione sono state al centro del seminario tenutosi ieri nel salone consiliare di Palazzo Comunale - "Salute mentale e migrazione. Strategie e proposte fra il contesto locale e le logiche globali" - organizzato dall’amministrazione pratese, Usl Toscana Centro e Sai Sistema di Accoglienza e Integrazione: un'occasione di confronto tra i vari livelli istituzionali locali, la sanità e le realtà del privato-sociale del terzo settore.

L'integrazione non significa solo lavoro e non può prescindere dalla salute e dalla cura della persona: uno dei dati più significativi emersi nello spazio del convegno è che il 12% degli utenti dell'Unità Psichiatria della Usl Toscana Centro è di origine straniera, un numero che sale al 20% nel caso di minori che si rivolgono all'Unità di salute mentale e adolescenza, a causa soprattutto degli effetti negativi della doppia migrazione, ovvero bambini che lasciano il proprio paese di origine, arrivano in Italia, e dopo pochi anni vengono rimandati in patria per apprenderne la cultura. Un doppio sradicamento insomma, che può dar luogo a vari problemi di identità e di relazione. Pertanto, come rilevato in vari interventi, se a Prato il problema dell'accoglienza degli stranieri sembra essere di ordinaria amministrazione, la seconda criticità, quella relativa alla loro salute mentale, lo è altrettanto.

L'obiettivo dell'inclusione della persona, infatti, passa sì dalla sua completa integrazione nel sistema socio-assistenziale, ma anche e soprattutto in quello socio-sanitario. «L'intensificazione dei flussi migratori, ma soprattutto la dilatazione dei tempi di arrivo sul territorio di passaggio o in cui si intende rimanere, comporta una situazione di disagio per i migranti – il commento del sindaco Matteo Biffoni – Importante sarebbe un più solido raccordo tra i soggetti deputati a gestire i luoghi di sbarco, quelli di frontiera e coloro che si occupano della distribuzione di aiuto sanitario».

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