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Il caso

Prato, urla “pagliaccio” al sindaco e viene multato di mille euro

di Paolo Nencioni
Prato, urla “pagliaccio” al sindaco e viene multato di mille euro

Umberto Presutti Gallinella è stato condannato per l’insulto a Biffoni

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PRATO. Un “pagliaccio” di troppo è costato una multa da mille euro a Umberto Presutti Gallinella, militante di destra ora coordinatore provinciale di Italexit, il movimento politico fondato da Gianluigi Paragone che propugna l’uscita dell’Italia dall’Unione europea, con un passato da esponente di Fratelli d’Italia. Presutti Gallinella infatti è comparso ieri in Tribunale, difeso da Edoardo Burelli, perché si è opposto a un decreto penale di condanna che gli ingiungeva di pagare i mille euro, ma al termine del processo il giudice dell’udienza preliminare Francesca Scarlatti lo ha comunque condannato a pagare quella cifra, come chiedeva anche il pubblico ministero Lorenzo Boscagli.

All’origine del decreto penale di condanna c’è un episodio accaduto nel maggio dell’anno scorso proprio davanti al Palazzo di giustizia. Quella mattina era in corso la commemorazione dei magistrati Giuseppe Falcone e Paolo Borsellino, uccisi dalla mafia, alla presenza delle autorità, dal prefetto al sindaco, dal procuratore ai vertici delle forze dell’ordine. Mentre erano tutti lì riuniti sul prato davanti al Tribunale, da una macchina di passaggio arrivò stentoreo quell’insulto: “Pagliaccio!”.

Non sapendo a chi fosse rivolto, ognuno poteva legittimamente pensare di esserne il destinatario. Per questo una pattuglia dei carabinieri si mise sulle tracce dell’auto di passaggio e la fermò poco più avanti. Al volante c’era Umberto Presutti Gallinella, che fu identificato e denunciato per oltraggio a un corpo politico, amministrativo o giudiziario. La giustizia ha fatto il suo corso e il militante di destra è stato raggiunto dal decreto penale di condanna, a cui si è opposto. Ieri Presutti Gallinella, che ha portato a testimoniare la sua fidanzata, presente al momento del “fattaccio”, si è giustificato dicendo che il “pagliaccio!” non era rivolto né alla memoria di Falcone e Borsellino né ad alcuna delle autorità presenti. Ce l’aveva col sindaco Matteo Biffoni, «ma come persona, non come sindaco» ha spiegato. Una giustificazione che non ha convinto il giudice e dunque è arrivata la condanna a pagare i mille euro.
 

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