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Beffa digitale per Renzi e Calenda: l’ex consigliere comunale Fdi gli “ruba” il dominio web

Paolo Nencioni
Beffa digitale per Renzi e Calenda: l’ex consigliere comunale Fdi gli “ruba” il dominio web

Cosimo Zecchi, ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Prato, ha preceduto i due politici nella registrazione del nome su internet dell’alleanza “Italia sul serio”

13 agosto 2022
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PRATO. In pratica gli ha dato dello sprovveduto digitale. Uno che fonda un partito ma non si preoccupa di registrare il dominio web col nome del partito, o dell’alleanza, comunque la si voglia chiamare.

Sta facendo discutere non solo gli addetti ai lavori l’iniziativa di Cosimo Zecchi, ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia a Prato, che giovedì, pochi minuti dopo l’annuncio dell’accordo tra Carlo Calenda (Azione) e Matteo Renzi (Italia Viva), ha giocato uno scherzetto non da poco all’europarlamentare e segretario del partito che sembrava aver trovato un accordo col Pd e poi ha scelto di fare la campagna elettorale con l’ex rottamatore.

Zecchi, fondatore della società Trame digitali, non ha fatto altro che leggere il logo annunciato da Calenda (Italia sul serio) e andare a vedere se il segretario di Azione si era preoccupato di registrarlo sui principali domini web disponibili sul mercato. Con una certa sorpresa si è reso conto che tutti i domini erano liberi a allora li registrati lui per pochi spiccioli. Perché? Non per fare una speculazione, giura, ma solo per dimostrare che certi politici non hanno la consapevolezza dell’importanza del web, soprattutto in campagna elettorale. Un peccato mortale, secondo Zecchi, che mette in dubbio perfino la capacità di governare un paese.

«Italia, sul serio? – ha scritto l’ex consigliere comunale in un ironico post sul suo profilo Facebook – Calenda, quello serio, pragmatico, quello bravo, smart, quello che sa fare le cose etc etc lancia il nome della nuova coalizione su twitter (forse per bruciare sul tempo Renzi) e si dimentica di un dettaglio: registrare il dominio. Eppure un secondo dopo il tweet io e David Mazzerelli la prima cosa che abbiamo fatto è verificarne la disponibilità e provare a registrarlo (allega anche la fattura, ndr)». «Io mi domando – attacca Zecchi – come si fa a fare un errore così madornale ad un livello di esposizione così alto? In Italia ancora non si vuol capire che offline e online non sono due cose separate. Una strategia di qualsiasi tipo non può "dimenticarsi" certi aspetti. Quando si sceglie un nome se ne cerca la disponibilità e anche la "contendibilità", ovvero si fa un rapido e veloce studio Seo per capire se davvero conviene o no, dato che la prima cosa che fa una persona è scrivere il nome su google o sui social. Chi continua a considerare il digital marketing come il cugino povero del marketing è destinato a perdere. Anche in politica».

In realtà uno dei domini di italiasulserio, quello col suffisso .it, era già stato registrato da un altro utente che ha giocato lo stesso scherzo a Calenda, Manuel De Felice. Ora se il segretario di Azione vorrà usare quei domini (c’è anche .com e .eu, per esempio) dovrà scendere a patti con gli specialisti del web. O cambiare nome al partito.
 

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