Il Tirreno

PRATO. Un marocchino di 20 anni è stato arrestato martedì dalla squadra mobile della polizia con l’accusa di aver rapinato, insieme a un complice tuttora irreperibile, un imprenditore cinese nella serata dello scorso 29 luglio.

La rapina avvenne in via Bonicoli e fu particolarmente cruenta: l’imprenditore cinese finì all’ospedale ed è stato giudicato guaribile in 35 giorni. I due rapinatori in quell’occasione riuscirono a portargli via 2.000 euro incontanti.

Raccolta la segnalazione sull’episodio, la squadra mobile ha iniziato a indagare per risalire ai nomi dei due rapinatori e dopo qualche giorno è riuscita a identificarli. A quel punto si è posto il problema di rintracciarli perché per quanto riguarda il ventenne poi finito in manette, risultava residente in provincia di Pistoia ma di fatto è senza fissa dimora.

Nella giornata di martedì i poliziotti della Mobile hanno saputo che il giovane era tornato a Prato e sono riusciti a intercettarlo. Lo hanno arrestato e portato in Questura. Mercoledì il ventenne, di cui non è stato reso noto il nome, è comparso davanti al giudice, che ha convalidato l’arresto e ha disposto per lui la custodia cautelare in carcereContinuano le indagini per arrivare al suo complice, tuttora irreperibile.

Il fatto che l’imprenditore cinese sia stato rapinato di 2.000 euro in contanti conferma il problema già emerso in sede di Comitato per l’ordine pubblico, cioè l’abitudine ormai consolidata di alcuni imprenditori cinesi di andare in giro con grosse somme di denaro, che ne fanno i bersagli perfetti per i rapinatori di strada. Nell’ultima riunione in prefettura, presente il console, è stato ribadito il consiglio di non andare in giro con quelle somme.