Il Tirreno

Prato

Lo scrigno di Ricceri in via Bologna. Trent’anni di tessuti grandi firme


	Luigi Ricceri all’interno del suo magazzino
Luigi Ricceri all’interno del suo magazzino

Quasi pronto il magazzino che raccoglie le creazioni pratesi per Armani & C.

06 luglio 2022
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PRATO. L’immobile lo chiamano affettuosamente “Giulia”, dove è tutto in divenire uno scrigno di 40mila articoli per raccontare un pezzo di storia del distretto lungo un secolo. “Giulia” come Maria Giulia Benelli, storica animatrice del festival “un Prato di libri”, perché una volta lì – al civico 429 di via Bologna – sorgeva la filatura Benelli poi dismessa. Un edificio di 3.500 metri quadrati che fu acquistato dai fratelli Ricceri nel 2017 con l’obiettivo di allestire l’archivio tessile storico come fonte d’ispirazione per designer e stilisti che vogliono prendere spunto per nuovi prodotti. Poi il Covid ha messo i bastoni fra le ruote e i lavori si sono rallentati. Ma ora ci siamo quasi. «Siamo agli ultimi ritocchi per la parte impiantistica e per gli inizi del 2023 contiamo di inaugurare il nostro archivio – sottolinea Francesco Ricceri, al timone dell’azienda di famiglia insieme al fratello Luigi – Entro luglio sistemeremo un’altra ala di mille metri quadrati. Un investimento al quale teniamo molto come azienda perché l’archivio racchiude la nostra storia, una storia lunga un secolo sempre nello stesso posto, in via Bologna». Una realtà unica in tutto il distretto, quella del lanificio Ricceri, fondato dal nonno Luigi negli anni Venti (le prime fatture aziendali risalgono al 1925) , con il ciclo produttivo completo all’interno dello stabilimento dove lavorano 120 persone. Questo significa avere meno problemi con i costi lievitati delle lavorazioni di finissaggio, ad esempio, visto che la rifinizione è in casa. Ritornando all’archivio, è bello frugare fra le pezze campione delle vecchie collezioni estive e invernali. Parafrasando Vico, sono corsi e ricorsi della moda. Che è ciclica e va a ripescare “chicche” originali nel passato quando mette al lavoro gli stilisti. Su appuntamento questi possono visitare già l’archivio, lanciandosi alla scoperta delle meraviglie della moda di un tempo. L’archivio racchiude infatti le produzioni degli ultimi trent’anni targate Ricceri, frutto della collaborazione con stilisti del calibro di Armani, Dior, Valentino, Max Mara, Hermès. In particolare, il lanificio pratese lavora con Armani da quando è nato. «Abbiamo scelto un allestimento un po’ vintage come richiamo alla storicità della nostra fabbrica», sottolinea Francesco Ricceri. Un patrimonio di storia da custodire gelosamente le cui trame ancora oggi affascinano tanti stilisti: sarà presente anche un nucleo dell’archivio Zamori acquisito da Ricceri poco prima della scomparsa dell’imprenditore Giancarlo Zamori (2018) con una ricca collezione di tessuti d’alpaca. 

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