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Un brindisi all’integrazione

Maria Lardara
Un brindisi all’integrazione

Gucci, Celine, Dior e i rappresentanti dei grandi marchi alla Stamperia Fiorentina. «Un sessantesimo speciale, si festeggiano i nuovi soci cinesi e la collaborazione»

28 giugno 2022
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Prato Il top della clientela di alta gamma c’era tutta. Burberry, Celine, Dior, Balenciaga, Gucci hanno fatto capolino ieri sera al Macrolotto 1, nel piazzale della Stamperia Fiorentina. Tavolate imbandite di prelibatezze toscane, musica dal vivo fino a mezzanotte (con brani cinesi e italiani) , famiglie vestite a festa con bambini piccoli al seguito.

Non capita tutti i giorni vedere cinesi e pratesi festeggiare e brindare ai sessant’anni dell’azienda in cui lavorano insieme, gomito a gomito. Una festa che ha voluto sottolineare alcuni messaggi come il fatto che una sinergia di anime fra il mondo cinese e pratese è possibile superando le diffidenze iniziali, proprio qui quando la comunità cinese cominciò a investire nelle stamperie si dibatteva sugli scenari futuri. Non senza preoccupazione. E la lezione della prima azienda fondata da Roberto Cavalli nel 1962 lo dimostra perché qui, in questo capannone del Macrolotto 1 dove si stampano tessuti e pelli per il mondo del lusso, cinesi e pratesi lavorano fianco fianco da qualche mese.

Sessant’anni e non sentirli, è proprio il caso di dirlo per questa azienda che festeggia un compleanno speciale dopo l’ingresso in società di Filippo Huang, 34 anni di cui 28 passati in città, un nome conosciuto nella comunità essendo il vicepresidente della Camera di commercio di Wenzhou a Prato. Ma Huang è anche socio storico di Cna Toscana Centro (ha alcune aziende di pronto moda e una ditta di mascherine) , fin dai tempi in cui fu costituita la sezione Cna World China (2011) .

Fu una scommessa all’epoca, decisamente vinta secondo il presidente Claudio Bettazzi e il suo vice Wang Li Ping. «Una sfida giocata sull’innalzamento della qualità e non sul prezzo più basso – dicono- Quello della Stamperia Fiorentina è un esempio vincente: un progetto imprenditoriale che presuppone un deciso salto di qualità della comunità cinese. Un’azienda strategica perché dimostra che qui si produce e si deve restare a produrre creando lavoro e opportunità».

Esce dalla logica di pratesi e cinesi il sindaco Matteo Biffoni, che ha brindato ai sessant’anni di Stamperia Fiorentina insieme all’amministratore delegato David Vannini e a Filippo Huang. Con loro, anche il presidente di Alia Nicola Ciolini.

«Chi investe e scommette in questa città, crea posti di lavoro, è un cittadino soggetto a diritti e doveri senza alcun tipo di distinzione etnica – ha detto il primo cittadino – Lunga vita a realtà come la Stamperia Fiorentina».

A portare un saluto anche il capogruppo in Regione di Fratelli d’Italia Francesco Torselli, il consigliere comunale di FdI Claudio Belgiorno e l’avvocato Gianni Cenni.l


 

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