Bientina, muore a 47 anni: addio Simone, ingegnere col cuore nella contrada Cilecchio
Svolgeva la sua attività di ingegnere come libero professionista nel suo studio, aperto nel 2013 dopo cinque anni di esperienza professionale nello studio tecnico associato Ingenium di Calcinaia
BIENTINA. Una persona profondamente innamorata della propria comunità, un professionista e docente stimato, un marito e padre di due bambini piccoli. È una perdita che lacera una famiglia e che sconvolge e addolora l’intera comunità di Bientina e non solo, quella di Simone Paglianti, 47 anni, ingegnere e presidente della Nobile Contrada del Cilecchio, morto a causa di una grave malattia che non gli ha impedito di lavorare e darsi alla vita con tutto se stesso fino agli ultimi giorni, fino a quando ha potuto, circondato dall’amore dei suoi cari.
La carriera professionale
Paglianti svolgeva la sua attività di ingegnere come libero professionista nel suo studio di Bientina, aperto nel 2013 dopo cinque anni di esperienza professionale nello studio tecnico associato Ingenium di Calcinaia. Quest’ultimo era stato il suo primo trampolino di lancio dopo la laurea in ingegneria civile conseguita all’Università di Pisa nel 2006, lo stesso anno in cui ottenne l’abilitazione e l’iscrizione all’albo. E con l’Università aveva mantenuto rapporti anche dopo la laurea: prima ottenendo una borsa di studio sempre nel dipartimento di Ingegneria civile e poi diventando docente esterno per alcuni progetti speciali del Destec (Dipartimento di ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni). Fino a pochi mesi fa ha partecipato a seminari e laboratori.
Un percorso scelto con passione
Simone aveva fiutato il proprio percorso fin dalla scelta della scuola superiore, optando per l’istituto tecnico per geometri Fermi di Pontedera. Paglianti era poi molto conosciuto per l’impegno nella contrada del Cilecchio, di cui da qualche anno ricopriva la carica di presidente. Il messaggio di cordoglio della sua contrada, è prova di un legame fortissimo, costruito palio dopo palio (gli ultimi due vinti), un’iniziativa dopo l’altra. «Essere presidente non cambia quello che sei, ma rivela chi sei. La tua guida ferma e saggia è stata di fondamentale importanza per tutti noi, così come è stato un privilegio averti avuto come mentore in questo splendido percorso – la dedica degli amici biancocelesti – Ma noi sappiamo che quelli come te non ci lasciano mai per davvero, restano vicini a chi gli ha voluto bene. Ciao Simo, presidente per sempre».
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