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Capannoli, il canile sarà smantellato: «Niente accordi col Comune»

Alcuni cani custoditi dai volontari del Bosco di Archimede a Capannoli
Alcuni cani custoditi dai volontari del Bosco di Archimede a Capannoli

I gestori dovranno pagare una multa di quattromila euro

30 settembre 2024
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CAPANNOLI. Niente accordo tra il Comune di Capannoli e i gestori del canile il Bosco di Archimede. La vicenda con al centro le strutture costruite su un terreno agricolo in violazione alla normativa si conclude con l’esproprio dell’area da parte dell’amministrazione comunale e con la multa da quattromila euro per non aver rispettato l’ordinanza per l’abbattimento delle varie costruzioni per ospitare cani e gatti. «Il Comune di Capannoli ci ha comminato una multa di quattromila euro per non aver ottemperato all’ordinanza di demolizione dei ricoveri e dei recinti degli animali – dicono i gestori del Bosco di Archimede –. Ha proceduto con l’esproprio del terreno che non è più di nostra proprietà ma è divenuto di proprietà comunale e ci ha comunicato che rimuoverà le strutture e farà spostare tutti gli animali del rifugio. Provvedimenti come questo, secondo noi, non tengono minimamente conto del benessere degli animali e sono del tutto irrispettosi del lavoro che i volontari fanno da anni al rifugio per tutelare gli animali».

Il caso era cominciato alcuni mesi fa col racconto fatto sui social network dai volontari dell’associazione, in cui dicevano che alcuni abitanti della zona avevano denunciato al Comune problemi causati dalla presenza del canile. Da qui l’avvio dei controlli e la richiesta di smantellare il rifugio per animali, visto che si trovava su un terreno agricolo. Ne è nato un confronto con l’amministrazione comunale guidata da Arianna Cecchini in cui sembrava che il canile potesse essere trasferito in un altro comune in tempi rapidi. Invece, non è stato così.

«Abbiamo compreso che la struttura del nostro Rifugio è realizzata in violazione del regolamento comunale, visto che è in zona agricola e quindi non possono essere realizzate le strutture per il ricovero degli animali – dicono ancora dal canile –. Ma confidavamo in un intervento del Comune per trovare una soluzione alternativa. Abbiamo chiesto aiuto e comprensione e siamo state da ultimo ripagate con multa, perdita della proprietà del terreno e l’angoscia che ci deriva dal pensiero che, da un giorno all’altro, possano arrivare addetti del Comune a portare via i nostri animali». E ancora: «Le nostre casse sono sempre quasi vuote, abbiamo il giusto indispensabile per prenderci cura dell’alimentazione degli animali e delle cure base. Riusciamo a far curare gli animali, ma sempre con grande fatica, aprendo raccolte fondi o pagando le fatture a piccole rate. Di certo non possiamo permetterci di fare un investimento per acquistare un nuovo terreno e lavorare ad un nuovo progetto da zero. Abbiamo dunque chiesto aiuto ad altri comuni perché ci potessero mettere a disposizione uno spazio. Abbiamo, per fortuna, trovato la disponibilità di altri comuni, a differenza di quello di Capannoli, rimasto sordo alle nostre richieste. Altri sindaci si sono detti disponibili a collaborare e ad interessarsi per individuare aree idonee alla realizzazione del Rifugio. Ma le tempistiche sono lunghe e le burocrazie complesse e noi non possiamo fare altro che aspettare e sperare».

Sulla pagina Facebook del Bosco di Archimede è aperta una raccolta fondi, mentre Cecchini è lapidaria: «le irregolarità sono numerose. Pensavamo che si fossero organizzate per traslocare. Ma sono passati molti mesi e se il Comune non prendeva la decisione poi diventava inadempiente di fronte alla legge. È un epilogo inevitabile».

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