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San Miniato, assunzioni alla nuova conceria Volfoni: ecco il piano

di Giacomo Pelfer

	Il rendering della nuova conceria Volfoni a Ponte a Egola
Il rendering della nuova conceria Volfoni a Ponte a Egola

Ponte a Egola, da domani preselezioni per il corso di formazione retribuito, a primavera il bis. Volpi: «Per ora abbiamo 7-8 addetti, l’obiettivo è costruire un team di 25 addetti»

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SAN MINIATO. Almeno cinque assunzioni entro l’anno e altrettante nel 2025, con l’obiettivo di costituire nel giro di pochi anni un team di 25 addetti appositamente formati.

L’annata fiacca del settore conciario non ferma la sfida della conceria Volfoni, la nuova realtà industriale che sta prendendo vita a Ponte a Egola, nata dalla joint venture tra Volpi Concerie, l’azienda francese Tanneries Haas (di proprietà di Chanel) e il grezzista umbro Campelli.

Una realtà tutta nuova, finalizzata alla produzione e vendita di pelli semiterminate web blue, wet white e vegetali, utilizzando bottali e macchinari di nuova concezione che promettono traguardi inediti nel campo della sostenibilità e del recupero, progettati e realizzati di sana pianta insieme alla Italprogetti di Montopoli Valdarno.

Per questo Volfoni ha deciso di formare personalmente i futuri addetti dell’azienda, con un corso retribuito in partenza a settembre al Polo Tecnologico Conciaio di Santa Croce (il Poteco), ma finanziato interamente dalla stessa conceria.

È il progetto M’Astri Nascenti Volfoni, col quale l’azienda di Ponte a Egola assumerà entro l’anno i primi cinque addetti alla conduzione automatizzata dei bottali.

Nella giornata di domani e poi di nuovo giovedì sono in programma le prove di preselezione tra i candidati che si sono fatti avanti per partecipare: soltanto 10 potranno prendere parte al corso in partenza il 2 settembre nelle aule di Poteco, con lezioni tenute da esperti del settore insieme ai tecnici di Italprogetti e della società Team Duemila che ha realizzato il programma gestionale dei bottali, oltre ovviamente al classico modulo sulla sicurezza.

«Al termine del corso, che sarà retribuito dall’azienda e avrà la durata di un mese, 5 dei 10 partecipanti entreranno subito a lavorare in conceria con un contratto di 12 mesi – spiega l’ad di Volfoni Leonardo Volpi – ovviamente con l’obiettivo di trasformarlo subito dopo in un contratto a tempo indeterminato. Gli altri 5 potranno comunque essere richiamati in un secondo momento».

La stessa formula del corso sarà poi replicata la prossima primavera per altri 10 candidati. «Attualmente abbiamo solo 7-8 addetti – riprende Volpi – ma con questo progetto puntiamo a mettere insieme un team di 25 persone. Insomma, spazi ce ne sono».

Alla fine del percorso, Volfoni punta a formare tre tipologie di dipendenti: quella del responsabile chimico, del responsabile logistica e qualità e soprattutto gli addetti alla conduzione dei bottali. Questo perché i bottali di Volfoni sono diversi da tutti quelli attualmente in uso, tanto per i calcinai quanto per le conce, con nastri di trasporto automatizzati e sistemi di recupero dei sottoprodotti organici per la produzione di biogas.

Il tutto sviluppato in sinergia con gli ingegneri di Italprogetti. Con sede nella zona industriale di Ponte a Egola, la nuova conceria sta prendendo vita in due immobili già esistenti a due passi dalla superstrada Firenze-Pisa-Livorno. «È un investimento davvero importante – aggiunge Volpi -. Certo il momento è quello che è, ma confidiamo in un contesto diverso quando saremo pronti a partire».


 

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