Pontedera, divulgano le foto e il video intimo della candidata. Lei denuncia: «Non condividete e andate alla polizia»
I materiali privati della donna girano tra le chat e lei scrive una lettera chiedendo di interrompere questa catena di violazioni
PONTEDERA. Da giorni a Pontedera si parla di un caso di diffamazione aggravata nei confronti di una candidata alle prossime amministrative. Foto a sfondo sessuale che appartengono alla sua sfera privata messe in relazione alla candidatura alle amministrative. Dopo avere valutato la situazione la candidata si è rivolta alla polizia postale e ha presentato una denuncia. Poi ha scritto una lettera aperta in cui chiede di interrompere “catena” contenente le foto e un video che la riguardano.
«Successivamente alla mia candidatura a Pontedera nelle ultime settimane il mio nome è stato oggetto di discredito mediatico social, tramite la divulgazione di immagini e contenuti riguardanti la mia persona. Comportamenti che possono uccidere, psichicamente, una persona o, almeno, ferirla in modo grave e, spesso, irreversibile e che costituiscono ipotesi di gravi e ben precisi reati».
Le parole della candidata
Da qui la decisione di presentare una querela. «Tuttavia nessuna legge o deterrente ferma chi è ignorante verso il male che può infliggere agli altri; ma sono le persone ad avere il potere di cambiarle. Il cambiamento più importante deve avvenire dentro di noi, nella nostra coscienza, umana, civile e solidale. Si è trattato di un attacco personale volto a gettare discredito non solo sulla mia reputazione come esponente politico; in primis è stato un attacco a me come donna, alla mia libertà di espressione, alla mia persona da anni portatore di valori a tutela della donna. Non mi ritengo una vittima, al contrario con questa denuncia voglio essere una protagonista, una donna che con determinazione ha deciso di agire, d’esempio e d’aiuto a tutte le donne che oggi non hanno la forza o gli strumenti di farlo» E ancora: «Mi rivolgo quindi a tutti coloro ai quali sono pervenuti o perverranno tali contenuti, chiedendo di denunciarne il fatto alle autorità preposte, al fine di favorire le indagini, l’individuazione del o dei responsabili e conseguentemente limitare l’ulteriore divulgazione di contenuti riguardanti la mia persona. Una battaglia di civiltà che riguarda tutte e tutti noi».