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Movida, tartufo e presunti “plagi”: elezioni a San Miniato, è tutti contro tutti – Video

di Francesco Paletti
Movida, tartufo e presunti “plagi”: elezioni a San Miniato, è tutti contro tutti – Video

Accuse incrociate tra i cinque candidati sindaco al confronto organizzato dal Tirreno. Giglioli difende la Ztl, Altini vuole la tassa di soggiorno, Gussetti duro sul centro

06 giugno 2024
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SAN MINIATO. C’è Simone Giglioli, il sindaco uscente, sostenuto dal Pd (oltreché dalla lista “Noi per San Miniato Simone Giglioli Sindaco”) ma che per ottenere dal suo partito il via libera a correre per il secondo mandato, ha dovuto superare le “forche caudine” della primarie. Che alla fine, al momento degli appelli, si è rivolto al bacino elettorale del centro-sinistra: «Votate per me perché vogliamo che i nostri valori, a cominciare dalla giustizia sociale, siano al centro dell’amministrazione comunale – dice -, e perché c’è un lavoro da portare avanti: siamo stati l’amministrazione della sicurezza, delle manifestazioni culturali e del no all’aumento delle tasse». Ma c’è anche Marzia Fattori (Riformisti per San Miniato e Marzia Fattori sindaco) che si rivolge più o meno allo stesso bacino elettorale. Non proprio a tutto però: «Voglio parlare soprattutto agli scontenti del centro-sinistra e del Pd, perché so che ce ne sono tantissimi – sottolinea -: a loro in particolare, chiedo di votare per noi». Di sicuro, infatti, fra gli insoddisfatti dell’amministrazione Giglioli c’è anche l’architetta Fattori, assessora ai lavori pubblici della giunta Giglioli fino all’inizio di gennaio, quando ha dato le dimissioni. Glielo ha fatto notare Veronica Bagni, candidata della lista “Filo Rosso”: («Ma dov’era Fattori quando, in giunta votavano tutti gli atti che adesso critica? » le ha ricordato, con Giglioli che ha rincarato la dose: «C’è stata per sette anni». Mandandola su tutte le furie: «Sì, ero in giunta ma non sapete che cosa ho detto e che posizioni ho preso durante le nostre riunioni» ha replicato Fattori.


Lavoro e polemiche

E c’è pure Veronica Bagni, appunto. Che guida una lista dichiaratamente di sinistra: «L’unica – precisa al momento dell’appello finale -, una realtà che a San Miniato mancava e di cui in tanti sentivano il bisogno». E poi aggiunge: «Siamo e resteremo vicini ai lavoratori: per questo voglio esprimere la più totale vicinanza alle rappresentanti della ludoteca che sono state recentemente licenziate». Più che un colpo basso è un cazzotto nello stomaco del sindaco Giglioli. Verbale sì, ma doloroso. Perché quella delle bibliotecarie a cui non è stato rinnovato il contratto per la scelta dell’amministrazione comunale di reinternalizzare il servizio è l’ultima bufera che ha investito la giunta sanminiatese.

Basterebbe questo per spiegare la anche l’indecifrabilità delle elezioni amministrative a San Miniato: primo turno sabato 8 (si vota dalle 14 alle 22) e domenica 9 (dalle 7 alle 23) con eventuale ballottaggio previsto per il 23 e il 24 giugno, nel caso che nessuno dei candidati riesca a superare la soglia del 50% più uno dei voti al primo turno. E anche la complessità del confronto elettorale fra tutti e cinque i candisti di ieri pomeriggio, organizzato da Il Tirreno nell’affollatissima sala della Coop “La Risorta” di Ponte a Egola, moderato dal vice caposervizio della redazione di Pisa-Pontedera-Empoli Francesco Turchi.

Senza esclusione di colpi

Ma c’è di più. Fra i “tre litiganti” di sinistra, infatti, il quarto che gode potrebbe essere Michele Altini, candidato, sostenuto da Fratelli d’Italia e lista “Altini Sindaco” con Lega, Forza Italia, Noi Moderati e Partito Liberale. Centro-destra compatto, insomma alla ricerca di un’impresa che sarebbe storica perché San Miniato è guidato dal centro-sinistra da ottant’anni. Anche per questo Altini sceglie un approccio pragmatico e concreto, evitando assolutamente di politicizzare il confronto: «Sono una persona pratica e concreta – dice -: se credete in un interlocutore capace e che, alla politica urlata, preferisce quella basta sul confronto, allora sì dovete votare centro destra». Potrebbe, però, dargli fastidio la candidatura di Lucio Gussetti, energico aspirante sindaco sostenuto dalle liste “Vita Nova per San Miniato” e “Stil Novo per Lucio Gussetti sindaco”. Una candidatura civica, nella forma e anche nella sostanza. Ma pronta a menar fendenti a sinistra (anche se con un occhio di riguardo nei confronti di Fattori) ma anche e soprattutto a destra: «Sono contento che Altini abbia letto il nostro programma e lo abbia anche copiato» ha detto in un paio di passaggi Gussetti. Alla fine facendo anche spazientire Altini, intenzionato inizialmente a glissare.

I nodi del centro

Cinque candidati per una sola poltrona. Anche con visioni piuttosto divergenti, quando non opposte. Ad esempio, su come conciliare sviluppo turistico e movida nel centro-storico con il diritto alla quiete e alla vivibilità dei residenti. Per Bagni «bisogna aumentare i parcheggi ma occorre anche un maggior controllo sugli esercizi pubblici che lavorano in orario notturno e a questo deve pensare l’amministrazione comunale». Giglioli rivendica il lavoro fatto. In primis per valorizzare il centro di San Miniato «che è vivace e sempre più frequentato da turisti e visitatori, mentre nei comuni vicini si assiste a veri e propri processi di desertificazione» – dice-. Per conciliare le esigenze di esercizi pubblici e residenti abbiamo introdotto la Ztl e, se sarò eletto, amplieremo anche il parcheggio del Cencione».

Altini, invece, sceglie la via della concertazione: «Bisogna mettere residenti e commercianti attorno allo stesso tavolo e costruire percorsi condivisi». L’ex assessora Fattori attacca: «Finora è mancata la volontà politica di risolvere il problema. Soluzioni? Servirebbero bus navetta, quanto meno nelle sere di maggior afflusso».

Gussetti è ancora più duro: «Il centro si sta già desertificando, rischiamo anche che chiuda la farmacia: la ztl non serve niente, semmai ci sarebbe bisogno di una maggior presenza della polizia municipale, soprattutto in orario serale e notturno, e l’installazione di sonometri». Giglioli va all’attacco sullo sviluppo turistico: «Nel 2023 siamo arrivati a 53mila presenze, le stesse del periodo precedente alla pandemia, ma nei prossimi dieci anni vogliamo arrivare a 100mila: per questo, però, è necessario aumentare i posti letto perché al momento ne abbiamo solo mille» dice. E poi annuncia: «Nel nuovo piano strutturale abbiamo previsto anche tre aree per campeggio e la sosta di caravan perché proprio non abbiamo strutture simili nel territorio comunale».

Dal turismo alle concerie

Sulla Mostra mercato del tartufo, però, è un “cahiers de doléances” quasi infinito. «Deve essere completamente rinnovata, ora è una sagra» dice Fattori. «Deve puntare sulle nostre tipicità e in particolare sul tartufo, non sulla nduja e il cannolo siciliano» aggiunge Gussetti. «Bisogna anche investire di più sulla promozione di eventi culturali collaterali» completa il cerchio Bagni. Si distingue solo Altini che rilancia un suo vecchio cavallo di battaglia: «Bisogna introdurre la tassa di soggiorno».

«Abbiamo aperto il museo e, nel prossimo mandato, se sarò eletto, inaugureremo anche la strada del nostro tartufo, da Balconevisi a Corazzano» si difende Giglioli Ricette diverse anche per quanto riguarda Ponte a Egola e il recupero e la riqualificazione delle ex concerie.

Per Bagni «sarebbe importante che, almeno in una delle ex fabbriche venga realizzato un polo culturale, con cinema e teatro». Stavolta Giglioli è d’accordo: «In una ex conceria realizzeremo un centro culturale, con tanto di biblioteca».

Infine la crisi del settore della pelle e del cuoio che fa tanto male anche a San Miniato. Giglioli punta il dito verso il Governo: «C’è un tavolo regionale di crisi aperto, ma serve che l’esecutivo dia il via libera al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e alla moratoria sui debiti». Per Altini, però, anche il Comune potrebbe fare qualcosa: «Ad esempio, aiutare le imprese dotando l’area di un sistema fognario moderno».

 

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