Il Tirreno

Pontedera

Politica

Maurizio Gasparri e il “caso San Miniato”: «Nessuna telefonata con Salvini»

di Nilo Di Modica
Maurizio Gasparri e il “caso San Miniato”: «Nessuna telefonata con Salvini»

Il senatore: «Con tutto il rispetto ho ben altro di cui occuparmi»

01 aprile 2024
3 MINUTI DI LETTURA





SAN MINIATO. «Con tutto il rispetto per San Miniato ho ben altro di cui occuparmi». È una telefonata seccata quella arrivata al Tirreno dal senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, in merito all’ormai celebre “questione San Miniato”. L’esponente nazionale del centrodestra era stato tirato in ballo dal candidato della lista civica Vita Nova, Lucio Gussetti, che lo aveva accusato di aver chiesto al vicepresidente del consiglio e segretario della Lega, Matteo Salvini, di fare pressione sugli esponenti locali del Carroccio affinché sostenessero il centrodestra di Altini e non i civici.

«Questo signore che mi tira in ballo, di cui a malapena ricordo il nome, dev’essere un mitomane, altrimenti non si spiegano le sue parole e accuse nei miei confronti – ha dichiarato il senatore rivolto a Gussetti –. So ovviamente dov’è San Miniato, ma non so niente di quello che succede in quel comune e figuriamoci se mi metterei, con il collega Salvini, a occuparmi di queste cose. Con tutto il rispetto ho cose ben più importanti di cui occuparmi. Gradirei che non venisse fatto il mio nome mai più da questo signore o sarò costretto a prendere provvedimenti in sede legale». Dichiarazione tranchant che non farà che aggiungere pepe a una campagna elettorale “a tre” partita con il botto, ma anche con i molti nodi ancora da sciogliersi nel centrodestra, con due consiglieri comunali uscenti della Lega che ora dovranno decidere il da farsi alle prossime elezioni. Un po’ come già avvenuto in Fratelli d’Italia, dove l’attrazione per l’esperimento civico e trasversale di Cambiamenti e Gussetti ha finito per scompaginare i giochi al punto da portare alla sospensione di parte del direttivo locale del partito.

Le accuse di Vita Nova riguardavano un ipotetico patto sottobanco. Un «accordo di un qualche genere per tentare di far vincere il sindaco pro tempore Giglioli bloccando la lista Vita Nova – scrivevano dalla lisca civica –. Votate Altini, così Giglioli e chi lo sostiene nelle retrovie viene riconfermato». Ipotesi, questa, che il senatore forzista definisce «delirante». Il centrodestra a questo punto, ricomposto nelle sue quattro componenti nazionali (FI, FdI, Lega, Noi Moderati), è pronto a presentare pubblicamente Altini il prossimo sabato 6 marzo, con quella che probabilmente sarà un’unica lista, senza apparentamenti.

Intanto, tra le tante incognite di questa campagna elettorale, vi è anche quella di una possibile quarta candidatura a sindaco (o sindaca) in una lista la cui costruzione sarebbe agli albori, ma al centro di alcune riunioni sicuramente tenutesi nei giorni scorsi. Un tentativo che, se andrà in porto, proverà a raccogliere le energie latenti a sinistra del Pd, tra delusi dell’amministrazione Giglioli, ex sostenitori dello sfidante alle primarie Vincenzo Mastroianni, orfani del M5S, e della stessa Cambiamenti.


 

Primo piano
La tragedia: la ricostruzione

Rogo al poligono di Galceti, le vittime hanno provato a domare le fiamme con l’estintore: chi sono, cos’è successo e le testimonianze

di Paolo Nencioni