Il Tirreno

Pontedera

La decisione

L’ultimo gelato di Alberto Minuti, cambia vita e lavoro l’inventore dell’ApeGotti: «Ora il posto fisso»

di Paola Silvi
Minuti nel periodo del Covid nella ApeGotti con cui girava per i quartieri, i parchi pubblici e le frazioni
Minuti nel periodo del Covid nella ApeGotti con cui girava per i quartieri, i parchi pubblici e le frazioni

Dopo decenni dietro al bancone riparte da capo: «Non pensavo ci fossero opportunità sul mercato per un ultracinquantenne, e invece avrò un altro impiego a tempo indeterminato»

31 gennaio 2024
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PONTEDERA. L’orgoglio di aver fondato un’attività di successo ma anche la possibilità di un nuovo inizio. Cambia tutto Alberto Minuti, storico volto della gelateria di via Gotti e decide di chiudere, ovviamente non senza un po’ di nostalgia, un capitolo di storia personale lungo 30 anni.

«Era il 1994 – racconta Minuti – quando, per scommessa, aprimmo il locale. Eravamo in tre. Poi siamo rimasti in due e abbiamo pensato, nel periodo del Covid, all’Apegotti con cui abbiamo girato per i quartieri, i parchi pubblici e le frazioni, portando il gelato direttamente alla gente, come succedeva una volta. Ma ora ho bisogno di respirare, di avere più tempo per me, i miei interessi e la mia famiglia».

Dopo decenni dietro al bancone Minuti riparte da capo. «Per tutto questo tempo – dice – non ci sono stati sabati e non ci sono state domeniche. Facevo tre giorni di ferie ogni anno, sempre il 14, il 15 e 16 di agosto. Ho amato questo lavoro. È stata un’esperienza condivisa di impegno e di costanza. Ma è il momento di dire basta e affrontare un nuovo percorso di vita».

La rivoluzione arriva a 55 anni: «Ero stanco e piano piano ho maturato l’idea di provare altre strade. A luglio ho inviato quattro curricula e inaspettatamente sono stato ricontattato».

Così Alberto saluta ma la gelateria di via Gotti continuerà a essere aperta: «La gestione passerà ad Andrea Martini, già socio fondatore, e Greta Bianchi, con noi ormai da 10 anni, che ha imparato a fare il gelato ed è venuta con me sull’Ape».

Perché quello alla gelateria, in effetti, per Alberto, era soltanto l’ultimo dei lavori svolti. «Quando andavo alle superiori, d’estate facevo la stagione in un ristorante a Marina di Pisa, poi c’è stata la parentesi del Boccaccio. D’inverno infine, a dicembre e a gennaio, quando la gelateria restava chiusa, mi davo comunque da fare. Insomma, avevo bisogno di godermi un po’di riposo».

A Pontedera in molti conoscono Alberto non solo per la gelateria ma anche per l’intuizione di grande successo dell’ApeGotti, con la quale ha sdoganato il gelato anche fuori dalle scuole, alle feste e ai matrimoni. «È stata un’avventura bellissima, ricca ma anche logorante. Ho conosciuto una miriade di persone. Tanti nonni e altrettanti bambini, con i primi che si ricordavano il tradizionale carrettino del gelato della loro infanzia e i secondi che si meravigliavano. Adesso provo a reinventarmi e a riprendermi i weekend liberi, le vacanze estive, lo spazio per andare in bicicletta. In fondo – ci scherza su – non ho ancora l’età per andare in pensione».

E mentre ringrazia, Minuti è pronto per la svolta: «Non pensavo ci fossero opportunità sul mercato per un ultracinquantenne, e invece avrò un altro impiego a tempo indeterminato».

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