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Pontedera aspetta i saldi di fine stagione, i negozianti scontenti: «Partono troppo presto»

Pontedera aspetta i saldi di fine stagione, i negozianti scontenti: «Partono troppo presto»

Dopo un Natale fiacco i negozianti chiedono nuove regole

30 dicembre 2023
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Pontedera Poteva andare peggio. Lo pensano i commercianti, anche se con sfumature diverse, mentre fanno un primo bilancio delle vendite natalizie e incrociano le dita per i saldi, al via ufficialmente dal 5 gennaio. Perché se da un lato la partenza dello shopping di Natale è stata lenta, dall'altro le ultime due settimane hanno segnato invece un buon trend nelle vendite.

Ma c'è ancora da affrontare l'attesissimo e temutissimo capitolo degli sconti di fine stagione e delle riduzioni che lancia di nuovo il settore sulle montagne russe. E stavolta l'opinione dei negozianti è unanime. «I saldi – dicono - arrivano troppo presto. Andrebbero posticipati almeno di un mese, un mese e mezzo». La caccia all'affare insomma che dovrebbe andare in scena a fine stagione inizia, secondo loro, in maniera anacronista, quando il freddo è appena cominciato. «A conti fatti – conferma Matteo Toncelli del negozio di abbigliamento Mazzei in via Primo Maggio – i risultati prenatalizi sono in linea con lo scorso anno. E va bene così. Non possiamo dire di essere contentissimi ma avevamo il timore di fare ancora meno. D'altra parte è aumentato tutto, le bollette, il cibo, i mutui sono lievitati. Aver mantenuto, più o meno i numeri passati ci solleva. Soprattutto in vista dei saldi che sono davvero troppo ravvicinati al Natale».

E il ragionamento non fa una grinza. «Dopo le feste – aggiunge – la gente entra ma non compra, aspetta ovviamente l'avvio degli sconti. Ma le basse temperature sono cominciate alla fine di novembre. E' proprio ora il periodo per acquistare i piumini o i capi spalla, magari ancora a prezzo pieno. In questo, soprattutto le attività come le nostre fortemente legate alla stagionalità, sono penalizzate». Dello stesso avviso Franco Cipollini, titolare di Carnaby che dopo aver definito “soddisfacente” il Natale insiste sulla parentesi dei saldi «ormai obsoleti – rincara la dose – letteralmente riferiti a un tempo che ormai non esiste più».

E la questione delle tempistiche non solo è complessa ma va avanti da anni. «Dopo il periodo del Covid – racconta Cipollini – scrivemmo addirittura una lettera all'assessore regionale spiegando, nel dettaglio, che a gennaio non è la fine dell'inverno ma il suo momento clou. Pensare che dal primo marzo i negozi debbano esporre merce estiva e dal primo settembre quella autunnale è un'idea distaccata dalla realtà. Ricordo che alla fine di ottobre eravamo in maglietta a maniche corte. Forse una volta queste date che incorniciavano le vendite potevano avere un senso, ora non più». Piccoli segnali incoraggianti dal mondo dello shopping ma è ancora lontano un punto di svolta rispetto alla crisi dei consumi che continua a condizionare pesantemente le scelte dei pontederesi. E anche le luminare, gli eventi organizzati in centro non bastano a richiamare i clienti. «Il corso era super affollato nella settimana di Natale – sottolineano Silvia Cassola e Lucia Santini di Sotto e Sopra – ma la gente non entrava nei negozi. In giro c'è paura, sfiducia, delusione. Passata la pandemia, la guerra, il caro bollette e l'alluvione, le persone prendono decisioni diverse. Preferiscono spendere per mangiare o per andare in vacanza. Se poi possono permetterselo optano per un maglione, una camicetta». E la tendenza ha visto acquistare più accessori ma meno capi d'abbigliamento importanti.

«A metà novembre – aggiunge Serena Del Punta di Honey sul Piazzone – avevano tantissimi cappotti e piumini. L'8 dicembre ho chiuso addirittura alle 18 perché c'era calma piatta. Poi la ripresa è arrivata nelle ultime due settimane prima del 24 dicembre. Non mi lamento ma tra Black Friday, saldi vicinissimi e le catene ci sentiamo un po' schiacciati. Proteggiamo invece i negozi di vicinato, quelli più piccoli che lavorano e intessono relazioni sul territorio». Così la speranza è che dopo la corsa al regalo di Natale il debutto dei saldi sia all'insegna del successo. Tanto che già qualche attività commerciale propone un anticipo degli sconti, solo per la clientela affezionata s'intende, per provare ad arrivare più rapidamente al quaranta e al cinquanta per cento e compensare il tempo perso. «Siamo fiduciosi – conclude Lara Nelli di Kids 163 sul Ponte Napoleonico – perché puntiamo su prodotti di qualità, su qualcosa di diverso che prova a sconfiggere la concorrenza sleale». Chi invece non è particolarmente toccato dall'aria del ribasso è Alessio Rocchi di Non solo sedie. «Noi offriamo oggetti che non sono influenzati dal clima. Metteremo a saldo qualche tavolo, delle sedie. Ma come commerciante mi associo ai colleghi nel ritenere l'arrivo degli sconti troppo presto nella mappa delle vendite», chiosa.

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