Il Tirreno

Pontedera

Il lutto

Addio Giancarlo, imprenditore con la passione per il ciclismo: dalla Biokimica al ristorante Oasi al Lago

di Giacomo Pelfer

	Il ristorante Oasi al Lago e l'imprenditore scomparso originario di Ponte a Egola
Il ristorante Oasi al Lago e l'imprenditore scomparso originario di Ponte a Egola

«Era sempre il primo ad arrivare in ditta, ma non faceva mai mancare neppure una visita al ristorante per dare qualche direttiva e qualche consiglio», ricorda la figlia Carla insieme ai fratelli Silvio e Francesco

20 febbraio 2023
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SANTA CROCE. Gli amici sapevano che a lui si poteva chiedere. Per qualunque cosa, per una problema o una necessità, lui c’era sempre e si spendeva davvero per dare una mano. Una persona generosa nel senso più vero della parola, una di quelle capaci di farsi amici in ogni angolo del mondo, grazie al suo lavoro ma soprattutto grazie al modo di fare affabile e disponibile. È così che tutti descrivono Giancarlo Falaschi, lo storico imprenditore che ha legato il suo nome a due realtà importanti, ma comunque estremamente diverse tra loro del comprensorio, morto sabato sera nella propria abitazione di Staffoli dove abitava da tanti anni.

Classe 1940, originario di Ponte a Egola, Falaschi è stato il fondatore della Lmf Biokimica di Santa Croce, storica ditta di prodotti chimici nata nel 1976, che ha rappresentato una delle prime realtà del settore a servizio delle aziende conciarie del distretto. Un’attività a cui Falaschi aveva affiancato anche la ristorazione, legando il proprio nome al Oasi al Lago di San Donato, il celebre ristorante nel comune di Santa Maria a Monte che l’imprenditore aveva letteralmente costruito di sana pianta nel 1997, trasformando il piccolo chiosco vicino allo specchio d’acqua in uno dei locali più apprezzati e conosciuti della zona, da sempre sede anche di eventi e iniziative.

Due attività che Falaschi ha continuato a gestire in prima persona fino a pochi anni fa. «Era sempre il primo ad arrivare in ditta, ma non faceva mai mancare neppure una visita al ristorante per dare qualche direttiva e qualche consiglio», ricorda la figlia Carla insieme ai fratelli Silvio e Francesco. Falaschi lascia anche la moglie Mara, alla quale amici e conoscenti sono andati a far visita da sabato sera nella camera ardente allestita nell’abitazione di Staffoli.

Tantissimi i messaggi di cordoglio e i ricordi commossi di chi lo conosceva. Ricordi che ne sottolineano il carattere generoso e sempre disponibile verso gli altri, insieme alle tante passioni che ne facevano un uomo dai mille interessi. Appassionatissimo di sport, aveva sponsorizzato per tanti anni il ciclismo a Santa Croce, senza dimenticare il calcio e la pallavolo, ma senza mai trascurare neppure il suo amore per la musica, il cinema e l’arte in generale.

Una persona poliedrica legata al proprio territorio e in particolare al paese dove era nato e cresciuto e dove aveva chiesto di tornare anche nel suo ultimo viaggio

 

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