Il Tirreno

Pontedera

«Voglio già bene a San Miniato spero di essere all’altezza del ruolo»

Paolo Falconi
«Voglio già bene a San Miniato spero di essere all’altezza del ruolo»

Emozione all’ordinazione del vescovo Paccosi nella cattedrale di Firenze gremita di fedeli

06 febbraio 2023
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SAN MINIATO. «Voglio già bene al popolo di San Miniato. Spero di non essere indegno del ruolo a cui il papa mi chiama». Popolo della Diocesi di San Miniato «così numeroso qui: farò del mio meglio per accogliere, accompagnare e guidare la gente di quella parte di Toscana così bella e operosa. Ho avuto predecessori così bravi (don Fausto e don Andrea che sono qui) ) che mi trovo la strada spianata».

Sono le prime parole del vescovo Giovanni Paccosi, pochi minuti dopo l’ordinazione episcopale nella cattedrale di Firenze, pronunciate con commozione. Il nuovo vescovo s’insedierà a San Miniato il 26 febbraio: «Dio mi ha chiamato dal nulla, Lui ha scelto me. La mia vita ha risposto a quella voce. A 16 anni le parole di don Giussani chiarirono le mie aspettative cui guardavo da adolescente. È da allora, sono passati 47 anni, che l’amore per Dio mi sorprende e che mi ha fatto rispondere a questa chiamata. Di questo amore sono segno nella mia vita un numero enorme di testimoni e amici che non posso enumerare. Ringrazio i presenti, i confratelli vescovi, i vicari e tutti voi. I miei genitori e tutta la mia famiglia e quegli amici che da quei 16 anni hanno condiviso con me l’avventura della fede».

Monsignor Paccosi ha ringraziato i suoi padri spirituali: «Ho conosciuto molti santi tra i preti e tra i laici». Cominciando da don Giussani, a 16 anni, appunto, E «i papi, e i cardinali di Firenze – Benelli e Piovanelli – con l’ex presidente della Cei Gualtiero Bassetti» che gli fu rettore in seminario. Quindi Giorgio La Pira che «mi conosceva per nome, don Divo Barsotti (che nacque nel 1914 a Palaia, ndr) che mi voleva un bene speciale e mi disse che un giorno sarei diventato vescovo: speravo non fosse profeta».

E ha concluso rivolgendosi in spagnolo ai tanti amici del Perù e dell’America Latina: «Queridos amigos, gracias! Caminamos juntos. Que Dio les bendiga».

Una cerimonia densa di emozione, quella nella cattedrale di Firenze, aperta con la lettura del Mandato del papa, presieduta dal cardinale Giuseppe Betori il quale ha detto: «Il popolo che ti è affidato deve poter trovare in te, caro don Giovanni, certamente un padre che accoglie e unisce nell’unica famiglia, ma deve poter scorgere in te anche un fratello, che cammina non solo avanti ma anche accanto, condividendo con tutti il peso della vita». Poi ha invocato «lo Spirito del Signore con tutta la Chiesa fiorentina, che ti ha visto crescere e ti ha formato al ministero, si è arricchita della tua giovinezza di prete, ti ha inviato in missione in una terra lontana anch’essa grata per il tuo servizio. Ti ho avuto sapiente, generoso e fraterno collaboratore».

A consacrare il nuovo vescovo, col cardinale Betori, il vescovo Andrea Migliavacca (predecessore a San Miniato e ora ad Arezzo-Cortona-Sansepolcro) e l’arcivescovo di Salerno Andrea Bellandi, che con monsignor Paccosi ha condiviso il percorso vocazionale e di formazione. Presenti i cardinali Gualtiero Bassetti ed Ennio Antonelli, insieme a molti vescovi toscani (tra cui il pastore di Volterra, Roberto Campiotti), l’arcivescovo Claudio Maniago e padre Lino Panizza, vescovo emerito di Carabayllo, che accolse nel 2001 monsignor Paccosi in Perù dove è rimasto 15 anni.

In cattedrale i fedeli fiorentini, quelli della parrocchia di Casellina, i molti giunti dalla Diocesi di San Miniato dove monsignor Paccosi inizierà il ministero episcopale domenica 26. Alle 14,30 l’arrivo a San Miniato e visita a Casa Verde, presidio della fondazione Stella Maris. Alle 15 il saluto alla comunità Nuovi Orizzonti e incontro con i giovani al convento di San Francesco, quindi in piazza del Popolo dove alle 16 riceverà il saluto del sindaco Simone Giglioli prima dell’incontro con le autorità a palazzo comunale. Alle 17,30 in duomo la Messa di inizio del ministero episcopale.




 

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