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Il caso

Piscina ancora chiusa a Pontedera, ira dei genitori: «Vogliamo chiarezza sui lavori»

di Paola Silvi
Le prove di carico alle cupole di palazzetto e piscina che portarono alla riapertura nel settembre 2021 ma poi si è arrivati alla necessità di chiudere gli impianti per eliminare le infiltrazioni (Franco Silvi)
Le prove di carico alle cupole di palazzetto e piscina che portarono alla riapertura nel settembre 2021 ma poi si è arrivati alla necessità di chiudere gli impianti per eliminare le infiltrazioni (Franco Silvi)

In 100 formano il comitato e chiedono spiegazioni al Comune

05 febbraio 2023
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PONTEDERA. Hanno formato un comitato e chiedono di vederci chiaro. Sono un centinaio di genitori dei bambini e dei ragazzi che fanno parte della società Dimensione Nuoto Pontedera e che dopo lo stop della piscina in via della Costituzione per i lavori di impermeabilizzazione delle cupole dell’impianto e l’ennesimo posticipo dell’operazione a causa delle piogge hanno deciso di approfondire la questione. Le vasche per i loro figli da mesi sono off limits. E «per ormai troppo tempo, a causa della “forzata” chiusura della struttura sportiva, che fra l’altro include l’unica piscina comunale, stiamo sopperendo e sopportando con i nostri mezzi e indubbi sacrifici, l’attività sportiva, per mantenere attiva e viva l’unica realtà natatoria della città», scrivono. E inviano la lettera all’attenzione del sindaco Matteo Franconi, dell’assessore ai lavori pubblici Mattia Belli, di quello allo sport Emilio Montagnani e del dirigente delle opere pubbliche.

Il gruppo “Forza Dnp”, così si chiama il comitato «viste le notizie del protrarsi del periodo di sospensione del servizio – riporta ancora la mail – per vari aspetti ingiustificato, e quindi delle attività sportive natatorie, per la mancata realizzazione dei lavori previsti e parzialmente apprestati per la riapertura della struttura», fa domanda per accedere ad alcuni atti che potrebbero far luce sulla situazione. La lista dei documenti è lunga e include il contratto d’appalto dei lavori affidati alla ditta Bi.Emme service di Livorno, la delibera di affidamento, il capitolato e il computo metrico economico, il cronoprogramma e il giornale dei lavori, i verbali (eventuali) di sospensione e ripresa dei lavori, i documenti contabili di controllo amministrativo, la convenzione o atto di affidamento per la gestione del complesso sportivo alla Progetto Sport e il provvedimento o dispositivo per la sospensione dei vigili del fuoco.

Scendono nei particolari i genitori perché diversi sono i nodi da sciogliere, numerose le richieste a cui non hanno avuto risposta. E le perplessità si sommano. «Dopo la riunione che abbiamo avuto con il presidente della Dimensione nuoto e il responsabile della Progetto Sport – spiegano – sono emersi dubbi. Alcuni di noi che per professione e competenze hanno a che fare tutti i giorni con appalti, cantieri e interventi di manutenzione si sono anche offerti di dare una mano. Ma la loro disponibilità è stata rifiutata. Non vogliamo che cali l’attenzione sulle problematiche della piscina. Così ci siamo costituiti in comitato e abbiamo inviato una richiesta tramite Pec, la posta elettronica certificata, di solletico. La mail è stata protocollata ma a ora non abbiamo avuto alcun riscontro».

Le famiglie sono preoccupate e vorrebbero capire almeno i prossimi step per provare a organizzarsi meglio. «Perché non è facile pianificare una settimana in cui devono incastrarsi dai quattro ai cinque allenamenti, tutti fuori Pontedera». C’è chi deve andare a Santa Croce, chi a Ponsacco. «A turno – aggiungono – i genitori si mettono d’accordo e accompagnano i figli. Ma bisogna calcolare che ci sono pomeriggi interi in cui qualcuno di noi sta fuori casa, in attesa dei ragazzi, la maggior parte minorenni. Gli allenatori ci aiutano molto ma queste condizioni non possono durare ancora a lungo».

Senza contare le spese della benzina. «Quando all’incontro ci siamo sentiti rispondere in maniera piuttosto vaga, abbiamo scelto di andare fino in fondo. Del resto – proseguono – non è la prima volta che cerchiamo di informarci. Non dubitiamo della regolarità dei lavori ma ci sembra corretto sapere quanto dovremo sopportare».

Alla lunga l’incertezza e il via vai delle trasferte quotidiane pesa. «Dispiace – concludono i genitori dei giovani atleti – perché i nostri ragazzi vanno in acqua felicissimi e ottengono anche ottimi risultati, qualificandosi, in ogni categoria, quasi sempre tra i primi tre della Toscana. Senza contare che la piscina, oltre alla Dimensione Nuoto, era frequentata dalle scuole e da tante persone che sceglievano il nuoto per il benessere e per il suo potenziale riabilitativo utile a qualsiasi età».

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