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Pontedera

TRIBUNALE 

Ricatto sessuale contro l’ex: «Torna o pubblico i video»

P.B.
Ricatto sessuale contro l’ex: «Torna o pubblico i video»

L’uomo è sotto processo anche per stalking Le frasi e i messaggi vocali: «Le donne come te devono morire, succederà presto»

27 aprile 2021
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CASCINA. Un 42nne massese è a giudizio per tentata violenza sessuale aggravata e stalking nei confronti della ex, residente nel Cascinese.

Come anticipato da Il Tirreno nell’edizione del 9 gennaio scorso, l’uomo è finito sotto processo per aver proposto, attraverso messaggi vocali e telefonate, un ricatto sessuale alla donna in cui veniva tirato in ballo anche il figlio della ex convivente, con la minaccia di pubblicare online i video privati della coppia.

Ieri mattina davanti al collegio del Tribunale (presidente Bufardeci, a latere Messina e Mirani) si è aperto il dibattimento (pm Aldo Mantovani) con la costituzione delle parti e l’indicazione della lista testi. Prossima udienza a ottobre quando sarà sentita la parte offesa, assistita dall’avvocato Maria Concetta Gugliotta.

Agli atti frasi del tipo: «Finisci male, ti ho avvisato, non ti rendi conto che mi basta un minuto per farti prendere fuoco. Devono morire le donne come te, morire. E tu morirai, ti ammazzo con le mie mani, tranquilla. Morirai presto, tranquilla, prestissimo». L’imputato (omettiamo l’identità per tutelare la parte offesa), avrebbe esercitato una doppia forma di ricatto. La prima era stata quella di non pagare le utenze, intestate a lei quando vivevano insieme nel comune massese. La mancata voltura di luce e gas aveva portato la donna a essere un’involontaria debitrice per i consumi sostenuti e mai saldati dall’uomo. Oltre ai conti in sospeso e scaricati sulla donna, a patto che tornasse a fare sesso con lui, l’imputato è accusato anche di aver minacciato di mettere online un video hard girato con la sua compagna. Divulgare quelle immagini sul web e mandarle anche al figlio dell’ex convivente. C’è poi il filone dello stalking. «Appena mi danno il via libera vengo lì a Cascina» le aveva scritto prima di essere raggiunto da un divieto di avvicinamento. —

P.B.

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