A due pontederesi il premio internazionale Copernicus
L’importante riconoscimento assegnato ad Angela Pirri (ex vicesindaco e ora presidente del consiglio comunale) e al suo compagno Filippo Maria Raeli
PONTEDERA
Imparare dallo spazio per diventare migliori sulla Terra. Un pianeta, il nostro, da proteggere e salvaguardare in modo intelligente. A partire dall’acqua, risorsa fondamentale ma fin troppo sprecata ogni singolo giorno. Partendo dai satelliti e da un numero enorme di dati raccolti, un team di scienziati e ricercatori italiani ha studiato un piano per non disperdere e sprecare oltre tre miliardi di metri cubi d’acqua all’anno.
In questa squadra internazionale ci sono anche due pontederesi: Angela Pirri, ex vicesindaco e attuale presidente del consiglio comunale di Pontedera, e Filippo Maria Raeli. Vincitori di due premi al concorso Copernicus – Hackathon 2020, competizione internazionale alla quale la coppia (anche nella vita) di Pontedera è giunta al terzo posto nella classifica generale. «Copernicus è un programma coordinato e finanziato dalla commissione europea e ha diversi satelliti in orbita, in particolare il satellite Sentinel 1 che ogni cinque giorni fa il giro della Terra – racconta Angela Pirri, 46 anni e ricercatrice del Cnr di Firenze – Nei suoi passaggi il satellite raccoglie una quantità enorme di dati radar e dati ottici. In particolare fornisce dati come l’indice Nvdi che permette di capire, con una precisione incredibile, se una parte di vegetazione sta bene oppure no, se le piante in un determinato luogo hanno problemi o meno. Oppure se gli sterminati campi di grano in Canada o in America, hanno bisogno o meno di essere irrigati». Questi sono open data che il programma della commissione europea mette a disposizione gratuitamente. E che il team, composto anche da William Cerull, ingegnere ambientale di Barcellona, Alieen Jiang, esperta di big data di Monaco di Baviera, e l’italiana Mariangela Mazzilli, giovani sviluppatrice di soli 19 anni, ha analizzato con un obiettivo preciso. «Soltanto in Italia, ogni anno, vengono sprecati quasi tre miliardi e mezzo di metri cubi d’acqua, un danno economico calcolabile in circa quattro miliardi di euro. Per questo l’idea alla base del nostro team era quella di utilizzare gratuitamente i dati satellitari messi a disposizione da Copernicus e, dalla loro analisi, individuare le perdite d’acqua – spiega ancora Angela Pirri – Ci siamo concentrati sul monitoraggio della vegetazione. Se, ad esempio, in Puglia per un mese non ha piovuto ma in una zona la vegetazione è cresciuta rigogliosa, questo può essere un segnale di una perdita d’acqua negli acquedotti. O di problemi legati ad altre infrastrutture».
L’Hackathon si è sviluppato su tre giorni di studio, brainstorming e lavoro con al centro il tema dell’acqua, elemento visto ormai come il “nuovo petrolio”. Al termine delle tre giornate, che dovevano svolgersi a Bari ma causa Covid-19 si sono svolti solo virtualmente, Angela Pirri, fisica e project manager e il compagno Filippo Maria Raeli, 42 anni sviluppatore di gis e urbanista, con i loro colleghi hanno ottenuto dei premi importanti. «Siamo riusciti ad ottenere due premi – conclude ancora Pirri – Il primo per essere stato il miglior team internazionale, finanziato da DTA-Nereus-CoRdiNe. Il secondo per la competizione generale di Copernicus-Hachathon2020, con il team arrivato al terzo posto finale su oltre centocinquanta iscritti». —
Alessandro Bientinesi
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