Il Tirreno

Pistoia

Gema. La sconfitta con Avellino non basta a cancellare il sorriso

di Raffaello De Maio
La festa dopo la vittoria nel derby con la Pielle (foto Nucci)
La festa dopo la vittoria nel derby con la Pielle (foto Nucci)

Positivo il bilancio della prima parte di stagione per i ragazzi di Del Re

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MONTECATINI. La Gema ha trascorso il Natale e chiuso il 2023 con il sorriso sulle labbra nonostante la sconfitta di Avellino, un passo falso che non cancella affatto il grande cammino fatto fin qui dalla squadra di Marco Del Re, un cammino che parla di undici vittorie e cinque sconfitte, tutte con un divario inferiore ai 5 punti.

Una sconfitta, quella in terra campana, figlia di un primo tempo negativo, che la Gema non è riuscito a rimediare nonostante la ripresa nettamente migliore. «Nel primo tempo di Avellino siamo andati molto male – ha commentato coach Marco Del Re – subendo la fisicità avversaria e giocando con poca lucidità. Siamo riusciti a riprendere la partita in mano nel secondo tempo ma con troppi alti e bassi, e le rimonte non sempre riescono».

Il percorso della Gema, seppur nettamente positivo, è stato segnato indiscutibilmente dagli infortuni, che sono stati tanti e di lunga durata ma che mai nessuno ha tirato in ballo nelle sconfitte. In pratica però coach Del Re non ha mai potuto schierare la squadra disegnata in estate. Mastrangelo ha saltato le prime quattro partite, Mazzantini ne ha saltate cinque, Angelucci non ha mai veramente debuttato in campionato, se togliamo i 20 minuti della gara d’esordio contro Legnano per poi fermarsi definitivamente.

Partita con il chiaro e semplice obiettivo di salvarsi, ovvero arrivare nelle prime tredici alla fine della stagione regolare e magari osare per entrare nei playoff, la Gema naviga stabilmente da diverse settimane nei primi quattro posti di una classifica che parla toscano, con Fabo, le due livornesi e la Gema staccate rispetto alla concorrenza, e con la prospettiva di competere fino alla fine del girone di andata per centrare uno dei due posti che qualificano alle Final Four di Coppa Italia. Dopo la sconfitta di Avellino la strada si è molto complicata, ma una possibilità esiste ancora. I rossoblù si trovano a due punti dal terzetto al comando formato appunto da Fabo, Pielle e Akern. Alla ripresa del campionato, il 7 gennaio, la Gema ospiterà Desio, la Fabo giocherà a Crema e a Livorno andrà in scena il superderby. C’è una sola combinazione che porterebbe la Gema alle finali di Roma: la vittoria contro Desio, la sconfitta della Fabo a Crema e la vittoria della Libertas nel derby labronico. Si arriverebbe a un arrivo a tre squadre Fabo, Gema e Pielle dove la Gema avrebbe la meglio per la migliore differenza canestri negli scontri diretti. Ovviamente le tre capoliste hanno superiori possibilità di qualificazione, essendo padrone del proprio destino: se la Fabo vince è dentro, chi vince il derby di Livorno è qualificato. Nessuno in casa Gema farebbe comunque drammi per la mancata qualificazione, anche perché fino a un paio di settimane fa era una possibilità nemmeno presa in considerazione.

L’obiettivo è chiudere il girone di andata nel migliore dei modi, con la vittoria numero dodici in campionato e gettarsi nel girone di ritorno con la consapevolezza che mancherebbe poco per conquistare la salvezza e sperare che gli infortuni lascino finalmente in pace la truppa. L’ultimo della serie è Pirani, uscito malconcio dalla gara di Avellino e le cui condizioni verranno valutate oggi alla ripresa degli allenamenti.


 

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