Occhi puntati su Imola: è l’occasione del riscatto
Pistoiese mercoledì sul campo in cui salutò il professionismo
PISTOIA. Il modesto Progresso è formato da studenti e lavoratori per i quali il calcio è un secondo lavoro. Il suo allenatore Vullo ammette: «Non posso vivere di calcio, ma ho un’altra professione». Grande rispetto tuttavia dobbiamo alla formazione di Castel Maggiore, città di 18 mila abitanti in provincia di Bologna che ha fatto la sua bellissima figura domenica al Melani. Buon per i nostri colori che alla fine lasciano l’intera posta. La squadra arancione, fresca di cambio in panchina è stata a tratti imbarazzante, senza capo né coda. Il day after della Pistoiese è quello del pericolo scampato. Intanto si è rivisto in tribuna Caponi fraternizzare con De Simone. Tanto lascia intendere che sia possibile un suo ritorno.
Nel frattempo Caponi è stato tesserato dal Livorno, senza entusiasmare l’esperto tecnico labronico Favarin che lo ha utilizzato con il contagocce. In questi primi mesi di campionato la Pistoiese ha entusiasmato poco. A pagare è stato come sappiamo mister Consonni. Il possibile ritorno di Caponi può associarsi all’allontanamento del mister dei miracoli? «Sono accadute delle cose a fine stagione» disse sibillino l’ormai ex tecnico della Pistoiese alla prima conferenza stampa in cui si presentò al circolo del tennis senza la presenza di membri della dirigenza. L’idea che tra il capitano e l’allenatore fosse successo qualcosa non sembrò peregrina. Cose di spogliatoio si dirà, ma farsi domande è d'obbligo. Un altro elemento che descrive una situazione non chiarissima nella fase di costruzione della squadra è stata la querelle Florentine. Il francese non partì per il ritiro. Lo abbiamo poi ritrovato nelle nazionali giovanili francesi in alcune gare ufficiali, fino al suo clamoroso rientro nelle fila arancioni. A Forlì il giovane francese era tra i convocati, ma fu spedito in tribuna. Nel debutto del nuovo mister , Florentine non solo è stato inserito nell’undici iniziale ma ha anche sbloccato la partita. La grande cavalcata con un gruppo compatto, pur ridotto all’osso per l’esodo di tanti giocatori a dicembre aveva lasciato strascichi? Si spiega così la falsa partenza? Adesso si prova a voltare pagina con un tecnico in cerca di affermazione per affrontare una impresa che si dimostra quasi proibitiva come quella che affrontò Consonni l’anno scorso. Il campionato reclama di resettare. Mercoledì gli arancioni torneranno sul “luogo del delitto”. La nona sinfonia della stagione porterà Davì e compagni a Imola sul campo in cui due anni fa la Pistoiese subì una cocente sconfitta e salutò il professionismo. Adesso c’è l’occasione per provare a tornarci. “Bisogna vincere” gridano gli ultras.
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