Economia
La voglia di resistere dei circoli Arci: a Quarrata riapre la Casa del popolo del film “Berlinguer ti voglio bene”
L’attività ha riaperto i battenti dopo nove mesi. Riparte anche il bar del circolo di Sperone con una gestione tutta al femminile
PISTOIA. I bar dei circoli Arci di Quarrata e di Sperone voltano pagina nel segno della continuità. Se infatti allo Sperone una gestione tutta al femminile composta da due ex dipendenti e dalla figlia di una di loro ha evitato al locale un futuro incerto, a Quarrata l'ex barista di 15 anni fa, affiancato come allora da sua moglie e, stavolta, anche da sua sorella, ha deciso di ritirare su il bandone dopo 9 mesi di chiusura.
« Il due ottobre – dice Franco Grazzini – è iniziata la nostra seconda avventura al bar della Casa del popolo di Quarrata. Io e mia moglie Monica Querti infatti, dopo alcuni anni di gestione, avevamo lasciato questo locale ben 15 anni fa per acquistare un bar tabacchi nel centro storico di Pistoia. Quando poi abbiamo deciso di cedere quest'attività, non ci sentivano comunque pronti per la classica vita da pensionati e siamo stati felici di tornare subito in pista laddove avevamo colto tante soddisfazioni». Tuttavia, dopo un'assenza durata ben 15 anni, l'inossidabile barista si trova a fare i conti con una realtà che nel frattempo è cambiata. «In questi anni è diminuito tanto il numero delle persone che escono la sera facendo la classica "vita da bar" che, a mio modo di vedere, non ha nulla di negativo. Chi esce dopo cena per recarsi a un circolo Arci lo fa per socializzare, per stare insieme, per guardare fianco a fianco una partita di calcio, un film o un programma di politica o di intrattenimento. In questi anni però in tanti hanno perso il gusto di uscire anche perché oggi ququasi tutti hanno la macchinetta per il caffè espresso o, meglio ancora, le piattaforme televisive a pagamento. Il numero dei clienti affezionati è, almeno di sera, diminuito rispetto a qualche anno fa ma noi non ci perdiamo d'animo e stiamo già studiando un modo per pubblicizzare il più possibile la nostra nuova gestione, pensando al contempo nuove iniziative per attirare la gente qua come un tempo».
Costruita negli anni Cinquanta del Novecento, la Casa del popolo di Quarrata costituì anche lo sfondo ideale per alcune delle scene più iconiche del film "Berlinguer ti voglio bene", con Roberto Bertolucci alla regia e con la magica interpretazione di Roberto Benigni. «Dal dopoguerra fino agli anni Sessanta – dice Rosita Testai, sindaca di Quarrata dal 1980 al 1987 – la Casa del Popolo è stata un centro politico e ricreativo dei partiti fondatori, cioè Pci e Psi. Dagli anni Sessanta in poi è stata il centro propulsore per le attività ricreative, musicali e culturali della città».
Meno traumatico è stato invece l'inizio della nuova vita del circolo Arci dello Sperone. Dopo oltre 50 anni di attività resa possibile dall'entusiasmo di tanti volontari, negli ultimi tempi si era avvertito nell'aria il bisogno di una decisa sterzata se si voleva garantire il perdurare di un'esperienza di socialità che fa dello Sperone uno degli angoli più gradevoli della periferia cittadina. «Quando il presidente del circolo ha espresso la volontà di affidare il bar a una gestione esterna – ha detto Martina Ladu, che con sua mamma Isabella Cadeddu e la loro amica del cuore Francesca Lerro da ieri tengono in mano le redini del locale – ci siamo subito proposte riscuotendo sin da subito l'apprezzamento non solo del presidente ma di tutto il consiglio. I soci che frequentano il locale non volevano un salto nel buio, preferendo continuare a relazionarsi con persone di loro totale fiducia. Del resto mia mamma Isabella lavorava qui da sette anni mentre la nostra amica Francesca è dietro questo bancone addirittura dal 2003. A loro mi sono aggiunta io che, dopo aver lavorato un po' di tempo in un supermercato, ho deciso di intraprendere un nuovo capitolo della mia vita a diretto contatto con la gente».
