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Pistoia scelta come Capitale italiana del Libro 2026, il riscatto di Tomasi: «Siamo onorati e saremo all’altezza»

di Mario Neri

	Uno scorcio di Pistoia e il sindaco Tomasi
Uno scorcio di Pistoia e il sindaco Tomasi

La città toscana vince il titolo davanti a Carmagnola, Perugia, Nardò e Tito. Il ministro Giuli annuncia la proclamazione al Collegio Romano: mezzo milione di euro per realizzare il programma culturale. Il sindaco: «Da vent’anni crediamo nel valore dei libri e della nostra Biblioteca San Giorgio»

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PISTOIA  «Siamo onorati e saremo all’altezza». Con la voce un po’ incrinata dall’emozione, il sindaco Alessandro Tomasi ha accolto l’annuncio che arriva da Roma, dalla Sala della Crociera del Collegio Romano: Pistoia è la Capitale italiana del Libro 2026. A proclamarlo è stato il ministro della Cultura Alessandro Giuli, alla presenza della giuria e dei rappresentanti delle altre finaliste – Carmagnola, Perugia, Nardò e Tito. Il titolo del dossier vincitore è un programma: “Pistoia: l’avventura del leggere, il coraggio di costruire il futuro”.

Per la città toscana, già Capitale italiana della Cultura nel 2017, è un ritorno sotto i riflettori nazionali, ma questa volta con un filo più intimo: il libro come radice e bussola, non come trofeo. «Da vent’anni – ha ricordato Tomasi – Pistoia crede nel valore della lettura. La nostra Biblioteca San Giorgio, nata in un ex impianto industriale, è il cuore pulsante della città. Lì ogni giorno centinaia di volontari si muovono come api in un alveare, portando storie, incontri, idee».

Il riconoscimento arriva anche grazie a un modello che molti Comuni hanno guardato con curiosità: le biblioteche diffuse e il bibliobus, il pullmino che porta i libri a chi non può raggiungerli. Nelle frazioni montane, nei giardini pubblici, persino nei cortili delle scuole: un piccolo miracolo di civiltà quotidiana. Per Tomasi  è anche una sorta di riscatto personale dopo la sconfitta da candidato governatore alle elezioni regionali di due settimane fa. Un riconoscimento che potrebbe spingerlo e restare a Palazzo di Giano per completare il suo mandato da sindaco e celebrare Pistoia come città del libro? Si vedrà, il sindaco FdI dal profilo moderato avrà tempo probabilmente fino a metà della prossima settimana per decidere, poi arriverà l’avviso della giunta per le elezioni che gli segnalerà l’incompatibilità fra la carica di sindaco e quella di consigliere regionale imponendogli una scelta. Intanto, Tomasi guarda al risultato.

Il titolo di Capitale del Libro porta con sé un finanziamento di 500 mila euro per realizzare il programma culturale: un anno di festival, mostre, laboratori, progetti di lettura condivisa, in rete con le scuole, le librerie indipendenti e i quartieri. Un “patto per il libro” che, nelle intenzioni del Comune, non si esaurirà nel 2026 ma diventerà un’eredità permanente.

«La delusione per la sconfitta alle regionali è passata», ha confidato il sindaco. «Ora guardiamo avanti: il 2026 sarà un anno di grandi eventi internazionali. E questa nomina è la migliore premessa possibile».

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