A Pistoia urne un po’ meno vuote (ma affluenza sempre in calo). L’effetto Tomasi trascina qualcuno in più ai seggi
Pistoia città perde “solo” un punto e mezzo percentuale rispetto al voto regionale di cinque anni fa
Pistoia. Pur con 3 punti percentuali in meno rispetto a cinque anni fa, in provincia di Pistoia il primo dato dell’affluenza (quello di mezzogiorno) alle elezioni regionali è tra i meno peggio di tutta la Toscana. A livello generale siamo al 10,74%, contro i 13,9 del 2020. Allora si era tra l’altro in pandemia – e nonostante quello il richiamo delle urne è stato più forte – oggi invece a trainare un dato che nel quadro (pessimo) complessivo risulta diciamo accettabile, è certamente il capoluogo Pistoia, città dove è sindaco il candidato presidente della Regione, Alessandro Tomasi (centrodestra). Qui i votanti sono il 12,11%, cinque anni fa erano il 13,34%: insomma, “solo” 1 punto percentuale e quasi mezzo di differenza. Dunque l’elettorato caro a Tomasi in qualche modo deve essersi mobilitato per la causa.
Negli altri comuni, siamo in linea con la debacle. Affluenza pessima per esempio in Valdinievole: Monsummano è il peggiore di tutti (9,08%), seguono Montecatini e Pescia (9,8% e 9,56%); emorragia totale poi a Uzzano e Massa e Cozzile (-6% rispetto al 2020), Buggiano e Chiesina Uzzanese (-5%). Gli altri si attestano, sempre alle 12, più o meno sul -4%.
Nella Piana pistoiese regge un po’ meglio Agliana (11,27% contro il 13,58% del 2020). Montale, Serravalle e Quarrata sono piuttosto in linea in tema di astensionismo: siamo nell’ordine di una riduzione del 3%.