Il Tirreno

Pistoia

Elezioni in Toscana

A Pistoia urne un po’ meno vuote (ma affluenza sempre in calo). L’effetto Tomasi trascina qualcuno in più ai seggi


	Alessandro Tomasi al seggio (foto Nucci)
Alessandro Tomasi al seggio (foto Nucci)

Pistoia città perde “solo” un punto e mezzo percentuale rispetto al voto regionale di cinque anni fa

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Pistoia. Pur con 3 punti percentuali in meno rispetto a cinque anni fa, in provincia di Pistoia il primo dato dell’affluenza (quello di mezzogiorno) alle elezioni regionali è tra i meno peggio di tutta la Toscana. A livello generale siamo al 10,74%, contro i 13,9 del 2020. Allora si era tra l’altro in pandemia – e nonostante quello il richiamo delle urne è stato più forte – oggi invece a trainare un dato che nel quadro (pessimo) complessivo risulta diciamo accettabile, è certamente il capoluogo Pistoia, città dove è sindaco il candidato presidente della Regione, Alessandro Tomasi (centrodestra). Qui i votanti sono il 12,11%, cinque anni fa erano il 13,34%: insomma, “solo” 1 punto percentuale e quasi mezzo di differenza. Dunque l’elettorato caro a Tomasi in qualche modo deve essersi mobilitato per la causa.

Negli altri comuni, siamo in linea con la debacle. Affluenza pessima per esempio in Valdinievole: Monsummano è il peggiore di tutti (9,08%), seguono Montecatini e Pescia (9,8% e 9,56%); emorragia totale poi a Uzzano e Massa e Cozzile (-6% rispetto al 2020), Buggiano e Chiesina Uzzanese (-5%). Gli altri si attestano, sempre alle 12, più o meno sul -4%.

Nella Piana pistoiese regge un po’ meglio Agliana (11,27% contro il 13,58% del 2020). Montale, Serravalle e Quarrata sono piuttosto in linea in tema di astensionismo: siamo nell’ordine di una riduzione del 3%.

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