Italia
Pistoia, muore per leucemia a 18 anni: il volontariato, lo sport e i ricordi
La malattia era stata diagnosticata ad agosto, fissato il funerale
PISTOIA. Papa Francesco lo avrebbe definito “il Santo della porta accanto”. Ne è convinto don Diego Pancaldo, parroco della Fondazione Maic di Pistoia e persona che gli è stata per anni vicino nel suo cammino sia scolastico, perché suo insegnante, che di volontario nel sociale. E lo ha fatto anche in questi terribili venti giorni, in cui una malattia tremenda, una forma di leucemia, lo ha portato via dai suoi familiari, dai suoi amici e da quella vita che lui amava tanto e che già era proiettata nei confronti degli altri, per portare nel cuore dei molti il bene e l'amore che sapeva trasmettere.
La tragica notizia
Nella serata di giovedì scorso il giovanissimo Lorenzo Andreotti non ce l'ha più fatta e si è spento all'ospedale fiorentino di Careggi. Da poco compiuti i 18 anni, un tragico destino lo ha colpito all'improvviso rubandogli la vita. Nonostante la giovane età, Lorenzo, che abitava a Pistoia con la sua famiglia, sapeva con esattezza come spendere una parte della sua esistenza. Per lui era importante essere d'aiuto agli altri, consegnare a tutti un messaggio di amore e di speranza. Una vocazione, potremo dire. «È arrivato alla Fondazione Maic – racconta don Pancaldo – nel 2023 occupandosi anche dei disabili. Era un ragazzo molto responsabile, ammirevole. In questi ultimi mesi ho avuto modo di rendermi conto che Lorenzo aveva sviluppato una maturità spirituale impressionante e lo ha dimostrato proprio nel suo ultimo soggiorno estivo. La sua preghiera, mi sembrava un segno eloquente». Lorenzo sarebbe dovuto tornare a scuola lunedì 15 settembre assieme ai compagni di classe per frequentare l'ultimo anno del liceo classico Forteguerri. Assieme allo studio e al volontariato, il 18enne aveva anche un gran ventaglio di passioni che coltivava con successo. «Lorenzo era un ragazzo positivo, sempre sorridente – spiega il padre Paolo – con diversi hobby. Praticava il nuoto, il tennis, e suonava l'organo». Nel nuoto, con la società H2Sport, era un elemento che eccelleva ed è arrivato terzo nei campionati regionali. Per un breve periodo ha praticato anche la scherma, con la Pistoia Scherma 1984. Ma quello che ha colpito tutti di Lorenzo è il suo modo di aver vissuto la malattia. «Anche in questi giorni di ospedale – prosegue don Diego – ha meravigliato la testimonianza di preghiera, la pace interiore. Lorenzo è un esempio importante per tutta la nostra comunità. E in questi giorni di ospedalizzazione, con il permesso del vescovo, gli ho impartito il sacramento della Cresima».
L’ultimo saluto
“Gustare le piccole, grandi, cose”. È questo uno dei messaggi che lascia Lorenzo. La vita è comunque bella e anche ciò che può apparire piccolo, alla fine nasconde l'essere una grande e meravigliosa e esperienza. Anche se la famiglia Andreotti abita a Pistoia, il lutto per questa grave perdita ha colpito l'intera montagna pistoiese. Il padre Paolo, è originario di Prunetta e svolge la professione di dentista, e proprio nel suo paese natale ha lo studio. Lo conoscono tutti per il suo impegno nella comunità e molte sono le testimonianze di vicinanza. «Nonostante la sua malattia e il dolore – spiegano i familiari – lui non ha mai smesso di pregare Dio e non si è mai lamentato. Non ha mai avuto paura della malattia. Magari era dispiaciuto di stare lì, senza poter fare nulla, e non portare avanti le sue attività». I funerali si svolgono questo pomeriggio, sabato 13 settembre, alle 15,30 nella cappella della Fondazione Maic a Pistoia e a officiare la messa sarà lo stesso don Diego Pancaldo assieme ad altri parroci. Lorenzo lascia la madre Roberta, il padre Paolo, il fratello Giammarco e il piccolo “compagno”, un cane di nome King che ha voluto salutarlo poco prima della tragica notizia. Alla famiglia le condoglianze del nostro giornale.
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