Pistoia, l’autovelox e l’ordinanza fantasma: in forse decine di migliaia di multe
Nel mirino l’apparecchio in via Montalese, all’assemblea i consigli dell’ex comandante della polizia municipale: ricorso per chi non ha pagato, richiesta di rimborso al Comune per chi lo ha fatto
PITOIA. Sono 34.241 le multe per eccesso di velocità comminate dal primo gennaio al primo giugno di quest’anno in virtù dell’autovelox di Pontenuovo, nel tratto di via Montalese in cui c’è il famigerato limite di 40 all’ora di cui, però, non si trova l’ordinanza comunale con cui era stato a suo tempo imposto. E altrettante potrebbero essere quelle inflitte negli ultimi mesi del 2023. Tutte contravvenzioni che, proprio a causa dell’ordinanza “fantasma”, potrebbero però essere illegittime.
Una questione che è stata al centro dell’assemblea pubblica indetta martedì sera dall’Auser di Montale nel Salone Antares del circolo Arci di via Martiri della Libertà. In cui sono emerse le soluzioni contro tali multe apparentemente illegittime: il ricorso al prefetto e al giudice di pace se non sono ancora state pagate e non sono ancora scaduti i termini di pagamento; se invece il pagamento è stato effettuato, l’unica strada percorribile sembra essere quella del procedimento in “autotutela” nei confronti del Comune di Pistoia, che dovrebbe nel caso annullare i verbali e provvedere anche ai rimborsi.
Queste, per lo meno, sono le uniche soluzioni consigliate dall’ex comandante della polizia municipale di Montale Cataldo Lo Iacono, presente in sala.
Il contestato autovelox è stato posizionato dal Comune di Pistoia in un tratto di strada in cui, dal lontano 2011, esiste un cartello che prescrive come velocità massima quella di 40 chilometri orari. Del divieto incriminato tuttavia ancora non è stata trovata l’ordinanza che ne dispone l’istituzione. E questo potrebbe spalancare più di uno spiraglio di salvezza per i conducenti alle prese con i verbali. Per accertarsi se tale via d’uscita è praticabile, erano davvero in tanti coloro che hanno partecipato all’assemblea che si è svolta in maniera estremamente composta.
Unici personaggi politici presenti in sala, i consiglieri comunali del Pd Paolo Tosi e Stefania Nesi, che, con una sua richiesta di accesso agli atti, ha contribuito a rendere pubblica la vicenda dell’ordinanza fantasma .
Obiettivo della serata è stato quindi quello di fornire un orientamento sul da farsi, lasciando da parte ira e risentimento. A dar fiducia a chi è stato sanzionato, ha provveduto quindi Cataldo Lo Iacono, comandante per un trentennio della Municipale di Montale e oggi docente di moltissimi corsi di specializzazione per agenti di polizia municipale e autore di oltre 70 pubblicazioni inerenti il codice della strada.
«Il cartello che a Pontenuovo indica il limite di 40 chilometri orari non avrebbe alcuna efficacia se non vi dovesse essere un’apposita ordinanza che ne autorizza la presenza – ha detto – I cartelli stradali, infatti, sono soltanto la parte visibile di un procedimento. Se l’ordinanza dovesse non esserci, e al momento così pare, non ci potrebbero essere sanzioni».
Che l’autovelox di Pontenuovo costituisca un vero e proprio caso politico lo ammette anche l’assessore alla Viabilità del Comune di Pistoia Alessio Bartolomei: «Noi il cartello ce lo abbiamo trovato e davamo per scontato che un’ordinanza ci fosse» specifica tuttavia.
I nodi sono venuti al pettine quando la Provincia, consultata in proposito quando il caso ormai era deflagrato, ha detto che da parte sua non esistevano ordinanze in proposito.
Intanto, il traffico intenso sulla via Montalese continua a provocare le proteste dei vari comitati di zona, che chiedono la costruzione di una variante. Mentre una petizione promossa dall’ex consigliere di centrodestra al Comune di Montale Franco Vannucci ha già raccolto oltre 1.500 firme per uniformare i limiti di velocità su tutta la Provinciale.
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