Pistoia, da due anni la strada è "temporaneamente" a senso unico alternato. I residenti festeggiano con torta e candeline
Il Pd accusa: «Respinto l’emendamento per inserire 700mila euro nel piano investimenti». Il Comune si difende: «Intervento a carico dei privati, sono in corso trattative con i legali»
PISTOIA. Sono passati quasi due anni da quando quel semaforo ha fatto la sua comparsa. Ma è certo che di tempo ne passerà ancora prima che, a Capostrada, il senso unico alternato possa essere tolto dal primo tratto di via Modenese, quello, alle porte della città, fra la Porrettana Gomme a via Vecchia Montanina, dove, il giorno di Natale 2021, un masso era piombato in mezzo alla carreggiata dal terreno sovrastante.
A parte gli interventi provvisori di messa in sicurezza della scarpata da parte dei proprietari del terreno – avviati dopo un tira e molla con l’amministrazione comunale – il vero problema è infatti quello del muro di contenimento che corre lungo la strada: “spanciato” in più punti, potrebbe crollare. I costi per la sua sistemazione sono ingenti: si parla di sei-settecentomila euro come minimo. Che i proprietari del terreno non intendono accollarsi (e non sarebbero neppure in grado di farlo), sostenendo che si tratta di un muro realizzato dall’Anas quando venne realizzata quella strada.
Fatto sta che ieri mattina, con tanto di torta e candelina a forma di numero 2, alcuni residenti di via Modenese si sono ritrovati per “festeggiare” il secondo anniversario di convivenza con i disagi conseguenti il senso unico alternato: due anni di code e smog che hanno reso difficile la vita non solo a loro ma anche a chi vive nelle frazioni a monte. Un appello a fare qualcosa raccolto dai consiglieri comunali del Pd. Tra cui Lorenzo Boanini.
«A nulla sono valse le richieste dei cittadini e dei commercianti alla giunta di Fratelli d’Italia – spiega quest’ultimo – che ha anche rigettato per il secondo anno di fila l’emendamento presentato dal sottoscritto, in cui si inseriva nel piano investimenti la cifra di 700.000 euro per la risoluzione del problema. I commercianti che hanno attività storiche all’inizio di via Modenese hanno visto, quest’anno in maniera ancora più rilevante, ridursi i propri incassi. Ci sono risorse dell’avanzo dello scorso bilancio che la destra potrebbe destinare per questo intervento. Abbiano il coraggio di spiegare a questi cittadini ed esercenti perché hanno rifiutato di accogliere la mia proposta. Spieghino alla comunità che vive tra Capostrada e la fascia collinare che porta a San Felice e Piteccio, come mai questa situazione di disagio dovrà proseguire ancora».
E da Palazzo di Giano la risposta arriva: «Abbiamo messo a punto un progetto del valore di circa 700mila euro. La progettazione è in fase avanzata – spiega l’amministrazione comunale, per poi ribadire che le difficoltà e i ritardi sono legati al fatto che muro e terreni soprastanti alla strada sono proprietà di privati cittadini – Inoltre il Comune ha avuto, attraverso il suo ufficio legale, due incontri con i legali dei privati proprietari del muro. Si tratta di un intervento che dovrebbe essere a carico dei privati ed è per questo che è necessario trovare un accordo con loro prima di poter intervenire».
Come accennato, il masso finì in mezzo alla carreggiato il 25 dicembre 2021. Dopo tre giorni la strada venne chiusa al transito e successivamente il masso fu rimosso dal Comune. Il 21 gennaio 2022 è stata riaperta al traffico, ma solo a senso unico alternato, per motivi di sicurezza. Già il 30 dicembre precedente il Comune, con un’ordinanza, aveva ordinato ai proprietari del terreno di mettere in sicurezza il versante, dove c’erano altri massi a rischio frana. Nel maggio successivo, dopo nuove segnalazioni di piccoli smottamenti, era emerso che la scarpata continuava a essere tutt’altro che in sicurezza: in sufficienti i lavori eseguiti dai proprietari.