L'idea
Pistoia, ci vogliono 1,4 milioni di lavori per completare l’area artigianale
Strade da finire e aree verdi come discariche: il Comune ora vuole i soldi
PISTOIA. Valgono oltre 1,4 milioni di euro i lavori mai eseguiti per sistemare in modo appropriato l’area artigianale-industriale di via Vittorio Magni e via Francesco Toni, a Bottegone. Quei 10 rettari di terreno tra via Da Verrazzano e via dei Bonechi, all’origine divisi in 43 lotti, che alla fine hanno accolto il grande capannone della Marr, colosso del commercio alimentare all’ingrosso, la concessionaria Lupi Auto e poche altre aziende, lasciando molti terreni in stato di abbandono, in alcuni casi vere e proprie discariche a cielo aperto.
I lavori di sistemazione dell’area avrebbe dovuto farli la società proprietaria, la Pg Investimenti Immobiliari di Pistoia, nel quadro della convenzione urbanistica stipulata nel maggio 2003 con il Comune di Pistoia: al privato veniva concesso di creare un importante insediamento artigianale a Bottegone in cambio della realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria: strade, marciapiedi, fognature, illuminazione. In più, anche aree verdi e un impianto sportivo, oltre ad interventi per la sicurezza idrogeologica. In tutto, un valore di 3,1 milioni di euro.
I lavori partirono nel 2004 per interrompersi nel 2007. L’area rimase realizzata solo in parte, così come i lotti furono occupati solo parzialmente. Nel frattempo la Pg Investimenti ha dovuto fare i conti con una crisi economica che l’ha portata, nel 2013, a chiedere il concordato preventivo.
Il Comune ha atteso la scadenza della validità della convenzione urbanistica, comprese tutte le proroghe degli ultimi anni. Ma adesso che la convenzione è definitivamente decaduta, è stato dato incarico ad un tecnico di valutare quanto costi completare l’urbanizzazione dell’area. La risposta è arrivata nei giorni scorsi: la cifra che risulta – tra strade da finire, aree verdi da rifare, interventi idraulici e zona sportiva da realizzare interamente – è di un milione 459mila euro Iva compresa. Ora il Comune provvederà a richiederli alla Pg Investimenti e alla società assicuratrice, la Atradius di Roma, che nel 2003 aveva garantito la polizza fidejussoria. All’origine il valore di quest’ultima era di 4 milioni; poi nel 2007 il Comune – visto che parte delle opere comunque erano state realizzate – ne avallò la riduzione a 1,2 milioni di euro. Meno, quindi, delle somme che adesso Palazzo di Giano dovrà incamerare.