Il Tirreno

Pistoia

Quarrata

Aveva sei anni quando il fratello morì, ora Sara raccoglie le memorie per fare un cortometraggio

di Marco Tirinnanzi
Qui sopra Lorenzo con la madre e il padre. A destra con la sorellina
Qui sopra Lorenzo con la madre e il padre. A destra con la sorellina

Sara Cappellini: «I ricordi su mio fratello Lorenzo arrivano da tante persone». Il ragazzo morì a 27 anni per un incidente

02 febbraio 2023
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PISTOIA. Un ricordo che abbraccia tantissime persone. E le lega, in maniera quasi invisibile. Un ricordo che porta il nome di Lorenzo Ciabatti, 27enne quarratino che perse la vita il 14 settembre 2002, in un tragico incidente sulla via Fiorentina, agli Olmi. Dall'appello social sulla pagina Facebook "Sei di Quarrata se" per volere della piccolina di famiglia che all'epoca aveva sei anni, Quarrata ha letteralmente inondato di messaggi (audio anche) il numero telefonico di Sara, che da due settimane si ritrova a dover gestire a fatica questa marea di affetto. Anche Da Buriano non sono mancati gli attestati di stima verso l'ex operaio tessile che, indistintamente, ha lasciato dietro di sè una scia di bene, infinita.

«Non me l'aspettavo – ci confida Sara a pochi giorni da quel post – m più di venticinque persone a oggi si sono mobilitate per spendere più di una parola per Lorenzo. Mia mamma è iscritta al gruppo e da lì mi è venuta l'idea di utilizzare internet per rimettere insieme la vita di mio fratello prima di quell'incidente».

Qual è stata la molla che ha messo in moto la macchina del ricordo? «Alberto (fratello, nda) e Alessandra (la cognata di Sara, nda) un'estate fa mi dissero che assomigliavo a Lorenzo, di carattere: una persona tranquilla pronta ad aiutare gli altri. Aveva sì delle debolezze, come tutti, però mi hanno sempre dipinto come lui. E di questo ne vado fiera. Lorenzo mi è sempre stato vicino fin da piccola. Anche soprattutto quando avevo la porpora di Shoernlein-Henoch (vasculite infantile grave, nda) che ha lasciato strascichi. Lui mi faceva ridere, specie quando ero all'ospedale di Pistoia. Era la mia roccia».

Il dolore di quella sera però, è diventato riserbo e silenzio in famiglia, argomento quasi da evitare. «Ho avuto difficoltà a chiedere di Lorenzo, dopo la sua morte. Mia mamma non voleva mostrare il dolore, lo faceva tuttavia in maniera altruistica semmai. Una sera però nel suo comodino in camera da letto, in cui tiene qualsiasi cosa, ho trovato i documenti dell'incidente e da lì si è accesa di nuovo la fiamma della curiosità. Le persone oggi mi contattano solo per dirmi cose belle su Lorenzo, anche se avevo specificato di conoscere anche quelle brutte. Invece a quanto pare non è così, tutti hanno un ricordo vivido e tenero di mio fratello, anche le ex fidanzate (sorride Sara, nda).

La mamma, Stefania Giaiotti, un passo indietro rispetto a Sara in questo progetto che entro il 14 settembre prossimo grazie a tutte le testimonianze diventerà un cortometraggio, è sempre vicina, col cuore sospeso però.

«Era intelligente, spiritoso, pieno d’ironia. Ma anche una “merdina”», rivela commossa l’ex amministratrice di condomini oggi in pensione. Spesso stava fuori di casa anche giorni interi, non avvertiva anche perché vent’anni fa di cellulari ce n’erano pochi e poi tornava, tranquillo, come se niente fosse. Rimane mio anche se per qualcuno esistono non solo i cittadini di serie A e di serie B, ma anche i morti di serie A e di serie B. Lorenzo mi manca tutti i giorni, in tutti i momenti. Mi manca quando mi chiedeva una carbonara, o quando per strada salvava un randagio. Perché mi viene in mente il mio bambino che come un moderno San Francesco riportava a casa gli animali, e spesso gli esseri umani, quelli abbandonati da tutti».




 

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