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Pistoia, abusi a scuola: la ricostruzione della preside

Pistoia, abusi a scuola: la ricostruzione della preside

Al processo contro il docente accusato di violenza sessuale parlano la dirigente scolastica e una compagna di classe della vittima

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PISTOIA. Non c’è stato tempo, ieri in tribunale a Pistoia, per ascoltare la deposizione della studentessa che accusa un suo ex insegnante di averla ripetutamente palpeggiata nel corridoio di una scuola superiore cittadina e di averla inseguita quando lei aveva cercato rifugio in un bagno. Un episodio per il quale l’insegnante – che ha sempre respinto ogni accusa – è adesso sotto processo per il reato di violenza sessuale pluriaggravata. L’uomo è difeso dall’avvocato Mitresi.

Il poco tempo a disposizione ieri ha consigliato ai giudici di rinviare alla prossima udienza (27 ottobre) la testimonianza della studentessa, che è assistita dall’avvocato Gianlouca Lomi. Ieri, invece, nell’udienza a porte chiuse (giudici Billet, Aiello e Amoresano, pm Gambassi) sono state ascoltate la preside della scuola e la compagna di banco della vittima. La prima è tornata a raccontare di come venne a sapere dell’episodio attraverso una telefonata dei genitori e un successivo colloquio con loro e con la figlia, che aveva raccontato subito al padre e alla madre quanto avvenuto a scuola. La preside ha anche confermato di aver spostato, per motivi di opportunità, l’insegnante accusato dalla ragazza, allontanandolo da quella classe.

La compagna di banco ha invece spiegato di aver ricevuto un messaggio di aiuto sul cellulare dall’amica, mentre quest’ultima era chiusa in bagno per cercare di sfuggire all’insegnante. Ma ha aggiunto che quel messaggio lo aveva potuto leggere solo alla fine delle lezione e di non aver potuto, quindi, correre in aiuto dell’amica né offrire alcuna testimonianza sugli abusi da lei raccontati.

Nella denuncia alla polizia, la studentessa ha raccontato di essere uscita dal bagno e di essersi nuovamente trovata di fronte l’uomo, che sarebbe riuscito a indirizzarla verso il locale degli spogliatoi e ad entrare dietro di lei chiudendosi la porta alle spalle. La ragazza, poi, sarebbe comunque riuscita a fuggire da un altro accesso.

L’episodio fu immediatamente rivelato ad una insegnante della scuola e ripetuto poi ai genitori, una volta rincasata. Questi ultimi, come detto, chiamarono subito la scuola per ottenere spiegazioni sulla vicenda.

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