Il Tirreno

Casalguidi. Soltanto la grave forma di tumore che lo aveva assalito alcuni mesi fa è riuscito a spegnere la sua enorme vitalità e quella inesauribile spinta verso gli altri che ha sempre contraddistinto la sua vita. Nella mattinata di venerdì primo luglio è morto all’hospice di Spicchio di Lamporecchio il dottor Giuseppe Iozzelli, 66 anni. Viveva a Casalguidi con l’anziana madre. La notizia ha suscitato una grande ondata di commozione e di cordoglio. Tantissime le persone che erano entrate in contatto con il dottor Iozzelli. A cominciare dagli abitanti della montagna, dove lavorò a lungo come medico, anche nella Croce rossa.Per alcuni anni, poi, Iozzelli scelse la strada dell’Africa, come missionario laico con l’onlus Cuamm-medici per l’Africa. In particolare, prestò la sua opera in Tanzania, scegliendo i piccoli villaggi dell’entroterra. Un impegno che, tornato in Italia, Iozzelli ha proseguito sia collaborando con la Fondazione "Un raggio di luce", sia curando e assistendo i migranti ospitati da don Massimo Biancalani nella parrocchia di Vicofaro. Iozzelli infatti era tra i medici più assidui nel visitare e curare gli ospiti di don Massimo. Un impegno che ha proseguito finché le forze glielo hanno consentito.Accanto al suo lavoro da medico, però, Giuseppe Iozzelli coltivava anche altre passioni. Una su tutte: l’arte, in particolare la scultura. Era attratto in particolare dalle linee essenziali ed espressive di tanta arte africana.

Lo si può constatare direttamente transitando per via Montalbano, all’ingresso di Quarrata, dove è installata dal 2012 la sua scultura "Primo Animante". Infine, il grande cuore di Giuseppe Iozzelli si spendeva spesso anche per la tutela dei diritti dei più deboli, in particolare delle persone discriminate per questioni di genere. Questo impegno l’aveva avvicinato all’associazione Il Faro di Pistoia.