La Rustici di Montale rassicura: «Dopo la cessione, nessun rischio di delocalizzazione»
Parla l’amministratrice unica dell’azienda Emanuela Galigani
«Il fondo d’investimento Kps non fa operazioni speculative»
MONTALE. Il passaggio di proprietà e la cessione del 100 per cento delle quote azionarie sono un cambio epocale per l'azienda Rustici di Montale. Ma l'organico del consiglio di amministrazione rimarrà invariato, con alla guida l'attuale amministratrice unica Emanuela Galigani, figlia del fondatore Giampiero Galigani. All'indomani della notizia dell’acquisizione di Rustici da parte del gruppo bresciano Metra, a sua volta acquisito da Kps Capital Partners (fondo di investimento americano da 13 miliardi di dollari di attività) Galigani rassicura sul futuro e scommette su un ulteriore rilancio dell'azienda, che opera nel settore ferroviario dal 1969 e si è specializzata nella lavorazione dell'alluminio.
«Il passaggio - spiega l'amministratrice unica di Rustici - avverrà in continuità con quanto costruito fino a oggi. A fronte della cessione totale delle quote azionarie, il consiglio di amministrazione rimarrà invariato, così come l'attuale organico dell'azienda». Che, anzi, è l'auspicio della stessa Galigani, potrà addirittura aumentare, visto il momento di grande slancio che sta vivendo il settore ferroviario.
«Siamo davvero entusiasti di quello che potrà essere il futuro dell'azienda - prosegue Galigani - L'ingresso in questo grande gruppo rappresenta per noi la possibilità di puntare anche a nuovi mercati, affrontando tutte le sfide che si presenteranno». Ma per il territorio questo passaggio cosa potrebbe rappresentare? Le notizie dell'ultimo periodo legate ai grandi fondi esteri di investimento che acquistano aziende in Italia (un esempio è la vertenza infuocata della Gkn di Campi Bisenzio, i cui lavoratori sono stati licenziati in tronco, nda) non sono rassicuranti. Ma Galigani tiene a precisare anche su questo. «A differenza di tanti fondi di private equity, con esperienze spesso speculative – dice l'amministratrice unica dell'azienda montalese – l'ingresso di questo fondo nella manifattura punta a un ulteriore slancio e investimento nella produzione. Un fattore che sono certa avrà ricadute importanti anche sul nostro territorio. Non c'è alcun rischio di delocalizzazione, questo deve essere chiaro, e tutti i posti di lavoro (oggi sono 198, nda) saranno mantenuti».
Galigani lavora nell'azienda di famiglia dal 1999, quando – neo laureata – ha cominciato a muovere i primi passi al fianco del padre, morto prematuramente nel 2012 a 72 anni. E oggi, che di anni l'imprenditrice ne ha 45, guardandosi indietro, vede la strada fatta, senza smettere credere in un futuro ancora migliore. «Aver raggiunto questo traguardo è una grande soddisfazione – commenta – Non posso dire che sia sempre stato il mio unico obiettivo, ma ho sempre lavorato per far crescere la nostra azienda, a fianco delle tante persone che hanno contribuito a raggiungere questo risultato».
Certo, non è stato tutto semplice. «Abbiamo attraversato anche anni molto complessi – conclude – Abbiamo trasferito la nostra sede prima da Sant'Agostino a Pistoia per poi arrivare Montale, ma oggi posso che il lavoro fatto sempre a testa bassa ha portato a grandi risultati». L'azienda, partner di Hitachi e ancor prima di Breda e AnsaldoBreda, è leader nelle attività di carpenteria, incollaggio strutturale e attività di montaggio nello stabilimento di via Ciliegiole. Lavorazioni su cui, dopo il passaggio a Metra e al fondo Kps Capital Partners intende investire ancora di più. —