Il Tirreno

Pistoia

i conti del comune 

Tari, restano gli aumenti Il “tesoretto” destinato solo a locali e aziende

F.C.

29 aprile 2021
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PISTOIA. I pistoiesi hanno poche possibilità di scampare all’aumento di 450mila euro della tassa sui rifiuti (Tari) che scatterà entro la fine dell’anno. La giunta Tomasi, infatti, non è orientata a sfruttare in questo senso i 720mila euro che si ritrova in cassa, soldi che sono la parte ancora non spesa del fondo governativo assegnato al Comune nel 2020 per compensare il calo di gettito della tassa rifiuti a causa dei provvedimenti legati al Covid (essenzialmente sgravi agli utenti).

A intervenire sul punto, nei giorni scorsi, l’assessore al bilancio Margherita Semplici, nel corso di una delle riunioni di commissione sui conti consuntivi 2020 di Palazzo di Giano.

Da ricordare che la Tari dovrà aumentare il proprio gettito di 450mila euro perché le spese incontrate dalla società Alia nel 2020 per smaltire i rifiuti sono stati più alti del previsto di 1,4 milioni di euro (almeno, questa è la fetta di costi che pesa su Pistoia). Un aumento motivato dalla mancanza di impianti di smaltimento in regione. Aumento che il Comune di Pistoia può ammortizzare “spalmandolo” su tre anni: di qui l’aumento, nel 2021, di 450mila euro della Tari, che deve ancora essere deliberato, ma che è già sicuro.

Ma se non verrà utilizzato per cancellare questo aumento, che fine farà il “tesoretto” targato Tari? Semplici ha sottolineato che sul punto la giunta sta ancora esaminando le scelte a disposizione. Utilizzare quei soldi per cancellare i maggiori costi sarebbe stata una scelta legittima, ma l’amministrazione comunale si sta orientando verso un’altra opzione. Quale? Riproporre sgravi per le attività economiche che sono rimaste chiuse a causa dei provvedimenti anti-Covid o hanno lavorato molto meno del solito, sulla falsariga delle scelte già assunte nel corso del 2020, quando la parte variabile della Tari è stata ridotta del 25 per cento alle imprese.

E questo – come ha sottolineato l’assessore – anche per una banale constatazione: con i vincoli dovuti all’epidemia, le famiglie sono rimaste più a casa ed hanno verosimilmente prodotto più rifiuti del solito. Viceversa, le attività economiche che sono rimaste chiuse o hanno lavorato al minimo, sono state sicuramente meno produttive di rifiuti del solito. Le famiglie, comunque, non sono state trascurate dall’amministrazione – ha sottolineato Semplici – che ha erogato buoni spesa, buoni affitto e altri aiuti. —

F.C.

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