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Oltre duemila studenti per il “Premio Rabuzzi”

Martina Trivigno
Studenti impegnati nella gara di matematica
Studenti impegnati nella gara di matematica

Quattrocento squadre da tutta Italia alla gara di matematica nata a Pistoia. Per legare i quesiti il prof Vannucchi trae il canovaccio dal romanzo di un amico

15 febbraio 2019
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Numeri e parole. Due mondi così distanti tra loro, all’apparenza inconciliabili. Ma il professore di matematica Paolo Vannucchi di Lamporecchio e lo scrittore Federico Fubiani di Greve in Chianti, entrambi 47 anni, hanno dimostrato che niente, se lo si vuole davvero, è impossibile. Ne è la prova il “Premio Alessandro Rabuzzi”, un concorso matematico organizzato dal liceo scientifico “Amedeo di Savoia”, a Pistoia: 19 squadre (per un totale di oltre 150 studenti) si sono dati battaglia, lunedì scorso, nella palestra della scuola, in viale Adua; 400 squadre (oltre 2mila studenti), invece, hanno gareggiato in tutta Italia attraverso una piattaforma on-line. Ed è a questo punto che entrano in gioco il professor Vannucchi, referente del progetto, e lo scrittore Fubiani.

È la storia di un’amicizia lunga trent’anni, questa, nata tra i banchi di scuola del liceo “Niccolò Machiavelli” di Firenze (quando ancora si trovava nella Fortezza da Basso). Poi la vita, come spesso accade, li ha allontanati, facendoli approdare in luoghi diversi: uno alle pendici del Montalbano, l’altro sulla via Chiantigiana, che unisce Firenze con Siena.

«Negli anni delle superiori – racconta Fubiani – mentre Paolo mostrava la sua propensione per le materie dove ragionamento e logica dettano legge, io preferivo abbandonarmi a dimensioni oniriche e visionarie, tipiche di chi si diletta a scribacchiare su carta i propri pensieri».

Qualche mese fa, poi, il professor Vannucchi legge il romanzo di Fubiani, “Le memorie di Roksteg – Il risveglio di Lephisto”. Da qui l’idea: creare un canovaccio per legare i venti esercizi della competizione, innestandolo nel mondo descritto nel libro. «Vedere i protagonisti del mio libro “impegnati” per il “Premio Rabuzzi” – prosegue lo scrittore – era una prospettiva allettante, al pari dell’idea di coniugare due rami della conoscenza così distanti tra loro. Per questo ho accettato la proposta con entusiasmo». I due si sono quindi messi al lavoro per creare la giusta armonia tra numeri e parole. «Negli ultimi due mesi – raccontano il docente e lo scrittore – ci siamo confrontati con grande assiduità. È stato necessario per far combaciare le azioni dei miei personaggi con le varie prove. Abbiamo dovuto confrontarci più e più volte, limando e aggiustando, ma questo lavoro ci ha dato l’opportunità di rinsaldare la nostra amicizia, rimasta in disparte per molti anni, spesi a costruire ognuno la propria vita».

E, alla fine, è arrivato il giorno della gara: a trionfare è stato il liceo scientifico “Niccolò Copernico” di Prato, seguito dai “padroni di casa”, l’”Amedeo di Savoia” di Pistoia, appunto. La medaglia di bronzo, infine, è toccata agli studenti del liceo “Guglielmo Marconi” di Carrara. Il mese prossimo, poi, uscirà il secondo capitolo della trilogia scritta da Fubiani. E chissà che anche il prossimo anno questa collaborazione non possa ripetersi, ancora una volta.

«Ringrazio Paolo e tutto il liceo per questa possibilità – conclude Fubiani – Mentre guardavo i ragazzi impegnati a risolvere i quesiti, difficilissimi, ho ripensato alla nostra vecchia insegnante di matematica, di cui spesso sono stato la disperazione. Mi piace pensare che, se avesse potuto vedere il mio contributo al “Premio Rabuzzi”, le avrei dato una piccola soddisfazione”.


 

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