Pisa, il film di un mercato pAzzesco. I colpi, i (pochi) sogni infranti e chi è il giocatore più pagato
La società nerazzurra è riuscita ad assicurarsi giovani di valore, ad aumentare il tasso di esperienza e anche a ridurre la rosa
PISA. Per molti tifosi nerazzurri è stata la prima estate di calciomercato in Serie A. Per i meno giovani è stato il primo mercato nella massima serie con lo smartphone sempre connesso per 63 giorni. Sono finiti i tempi in cui si aspettava Tg2 Sportsera, oggi il mercato è H 24 e le tv fanno la loro parte con lunghi approfondimenti quotidiani. Soprattutto in tarda serata, tanto per combattere il caldo e la voglia di andare a dormire. Sono state vissute trattative frenetiche, sogni infranti e acquisti di grido. Ma una costante c'è stata.
Arrivi e partenze
Il Pisa ha mantenuto buona parte della vecchia guardia, cioè della truppa che il sogno lo ha trasformato in realtà, arricchendola di uomini d'esperienza e di giovani che affrontano per la prima volta il duro scoglio della Serie A. Tredici volti nuovi alla voce arrivi, ma di fatto anche il terzo portiere Nicolas, che si era svincolato, e Giovanni Bonfanti, tornato in extremis, sono nuovi acquisti. In totale sono invece 24 le cessioni se consideriamo anche quei giocatori comunque nel giro della prima squadra. È stato poi importante anche dare una (robusta) sforbiciata a una rosa che il primo luglio aveva 48 elementi. Oggi nella lista che leggete sul giornale, quella preliminare più gli ultimi arrivati, ci sono 31 giocatori. Con le uscite stanno per salire a 25 visto che Emanuel Vignato dovrebbe passare all'Aris Salonicco, in Grecia il mercato è aperto fino al 12 settembre, e forse a 26 perché il quarto portiere Vukovic potrebbe andare in prestito all'estero. Ora che il grosso è fatto, però, è giusto avvolgere il nastro della memoria per raccontare un'estate dove il grande cambiamento è arrivato in panchina. Il condottiero della promozione Filippo Inzaghi va al Palermo e arriva Alberto Gilardino.
Vural il più pagato
Il primo acquisto del mercato nerazzurro, le visite mediche le ha fatte a metà giugno, è anche il più caro. Si tratta del trequartista classe 2006 del Frosinone Isak Vural. Un'operazione superiore ai 6 milioni di euro. In totale ai ciociari vanno 7,1 milioni perché nell'affare entra anche il difensore brasiliano Mateus Lusuardi. Un peccato non aver ancora visto all'opera il giovane turco a causa di un'infiammazione al tendine d'Achille. I primi giorni di mercato il Pisa lavora su uno dei suoi obiettivi, ovvero quello di valorizzare i giovani. E quindi arrivano il classe 2008 Jeremy Mbambi, dal Gent, e il 2007 Giacomo Maucci, arrivato dopo l'esclusione del Brescia dai professionisti. Il giorno della presentazione di Alberto Gilardino il direttore sportivo Davide Vaira, al fianco di Giovanni Corrado, inquadra così il mercato: «Il Pisa era considerato un top club in B, ora dobbiamo farci conoscere in A. Questo comporta pazienza, ma non cambia il nostro modo di lavorare. Sappiamo bene cosa dobbiamo fare, non andiamo a caso giorno per giorno». Nel complesso ci ha visto giusto ma la parola più importante di quella conferenza è il «no» secco pronunciato da Vaira in risposta a una domanda dul possibile ritorno a Pisa di Samuele Birindelli. Il Pisa parte in ritiro a Morgex, il 16 luglio, praticamente con la base della squadra che ha conquistato la serie A. Durante i dieci giorni in Valle d'Aosta arrivano altri due giovani che possono trovare spazio nel prossimo campionato di Serie A come Denoon e Akinsanmiro, e il portiere Scuffet che al momento è di fato il vice di Adrian Semper.
I sogni svaniti
Se il Pisa ha centrato, come vedremo, tanti obiettivi importanti, e ha insistito, spuntandola, su diversi giocatori è altrettanto vero che alcuni obiettivi sono sfumati dopo trattative a volte estenuanti. In Argentina il Pisa ha cercato a Cordoba un attaccante e un difensore. Dal Racing Julian Vignolo, che il club ad un certo punto ha mollato, e soprattutto Mariano Troilo del Belgrano. Il vero tormentone dell'estate con colpi di scena a raffica. La "telenovela" ha appassionato cronisti argentini e italiani che hanno raccontato di call continue, accordi che sembravano fatti e trattative che si aprivano e chiudevano come un giornale. L'intesa con il difensore e non con il club, l'ultima partita con il Belgrano che non arrivava mai, il saluto in lacrime ai tifosi e infine il più classico dei colpi di scena. Dopo una corte serrata del Pisa spunta il Parma. Il club emiliano lavora sotto traccia e aspetta di cedere Leoni al Liverpool. Con la partenza del gioiellino cresciuto in casa arrivano i 7 milioni per prendere Troilo. È la beffa dei giorni di Feragosto. Il Pisa aveva in pugno anche il centrale Jamil Siebert, nazionale Under 21 della Germania e del Fortuna Dusseldorf, ma il club tedesco chiedeva 6 milioni. Siebert è finito al Lecce, concorrente diretta per la salvezza. Non arrivano neppure Alessio Zerbin, passato alla Cremonese, e Giovanni Simeone dal Napoli. L'argentino, figlio di Diego Pablo Simeone, che lo stesso presidente Giuseppe Corrado ha definito «il sogno di una notte di mezza estate». Il Pisa con il Cholito ci ha provato concretamente ma a un certo punto ha capito che era una pista difficile da percorrere. Non ha mollato, ma le speranze iniziavano a diventare residue. Una telefonata dell'allenatore Marco Baroni convince l'attaccante argentino a passare al Torino.
I colpi centrati
Il mercato del Pisa però ha avuto tanti risvolti positivi. A cominciare dall'accelerata data tra fine luglio e inizio agosto. In pochi giorni sono arrivati tre giocatori che portano un bagaglio importante di esperienza. Primo tra tutti Juan Cuadrado, annunciato davvero a sorpresa, che arriva come parametro zero dopo essersi svincolato dall'Atalanta a fine giugno. Poi tocca a Michel Aebischer dal Bologna, in prestito con diritto di riscatto, che si fa trovare subito pronto per la tournée in Germania dove fa vedere che è pronto a prendere in mano il centrocampo nerazzurro. E infine si punta su M'Bala Nzola per l'attacco. Dopo che lo aveva seguito anche il Genoa, l'angolano arriva dalla Fiorentina in prestito con diritto di riscatto e contro riscatto. Ma soprattutto il1 0 agosto, il giorno dopo il ritorno a casa dalla Germania, il Pisa annuncia un acquisto a titolo definitivo importante anche in prospettiva. Quello di Henrik Meister, 21 anni, che viene riscatto per 4 milioni di euro dal Rennes e viene messo sotto contratto fino al 2028 con opzione per l'anno successivo. «L'anno scorso è arrivato a gennaio e non giocava titolare, gli va dato tempo – dice Gilardino dopo la partita persa 1-0 con la Roma –h grandi margini di miglioramento».
Il poker finale
L'esperienza è arrivata, l'investimento per il presente e in prospettiva lo stesso, ma c'è la consapevolezza, anche nella società, che qualcosa deve essere ancora fatto. Le ambizioni del patron Alexander Knaster e del presidente Giuseppe Corrado passano anche da operazioni come quella di Calvin Stengs. Un nome uscito un po' a sorpresa la sera del debutto in A a Bergamo, dove il Pisa porta a casa un gran punto, ma che diventa realtà in pochi giorni. Con gli olandesi bastano poche call, al contrario di quanto avvenuto in Sud America, il giocatore accetta e si chiude per un prestito oneroso con obbligo di riscatto in caso di salvezza del Pisa. In questa settimana emerge anche il fatto che il Pisa è stato bravo a non mollare due giocatori che sembravano destinati a non arrivare. Il primo è il talentuoso Lucas Lorran del Flamengo. Uno che dieci giorni fa ha vinto la Coppa Intercontinentale Under 20 deliziando oltre 46mila tifosi al Maracanà. Prestito oneroso fissato a 500mila euro e obbligo di riscatto in caso di salvezza. Il secondo è Giovanni Bonfanti. L'Atalanta tentenna più volte ma alla fine cede. Bonfanti arriva a Pisa con un contratto depositato 15 minuti prima della fine delle operazioni di mercato.
L’ultimo squillo
Ma se fate un rapido rewind vi accorgerete che abbiamo lasciato per ultimo Raul Albiol. In questo caso la corte al grande difensore che ha giocato con Real Madrid e Napoli è stata breve. Un incontro serale all’hotel Principe di Piemonte di Viareggio nelle prime ore di giovedì scorso, un pranzo in giornata a Forte dei Marmi e una pausa di riflessione in Spagna con la famiglia. Mentre si gioca Pisa-Roma arriva il sì. Il campione del mondo del 2010 con la Spagna, si era svincolato dal Villarreal, viene annunciato nella giornata di ieri dopo la firma e il deposito del contratto fatte lunedì. In un mercato old style per la Serie A ci sta proprio bene anche lui.
L’arrivederci a Lind
Dei giocatori della promozione, come già detto, sono rimasti in tanti. Tre però sono andati via l'ultimo giorno. Alessandro Arena, passato in prestito secco alla Carrarese, Adrian Rus, che ha rescisso come il centrocampista Leoncini, e soprattutto Alexander Lind. Per il danese 32 presenze, 8 gol e 5 assist in B. Ha chiesto lui di tornare a casa per motivi personali. La città si è stretta intorno a lui e in molti sperano sia solo un arrivederci visto che è stato ceduto al Nordsjaelland in prestito con diritto di riscatto e contro riscatto. Qualcuno si aspettava l'arrivo di un attaccante al posto di Lind. La società evidentemente non ha ritenuto giusto fare qualcosa tanto per fare, è un altro dei mantra del club, e non è un concetto sbagliato, e ha deciso di restare così. Muoversi all'ultimo istante non è mai semplice. L'ultimo giorno sono partiti anche Dubickas e Durmush alla Ternana, il primo a titolo definitivo e il secondo in prestito, ed Elia Giani è andato in prestito, con diritto di riscatto e contro riscatto, all'Union Brescia. Anche Vignato, come detto, è a un passo dal trasferimento. Altro giocatore che era già fuori lista dopo aver conquistato la promozione, anche se poco utilizzato da Inzaghi, nello scorso campionato. Una menzione speciale alla voce uscite la merita quella di Andrea Beghetto alla Vis Pesaro. Per l'esterno sinistro arrivato a fine gennaio del 2021 dal Frosinone è il sesto passaggio in prestito da quando è un giocatore di proprietà del Pisa.
Il gruppo
Dopo fiumi di inchiostro e di parole la squadra per affrontare il massimo campionato, dunque, è fatta. E c'è tanto di quelli che fisicamente hanno portato il Pisa fin qui. Nel paradiso del calcio. Da Marin, quello che è qui da più tempo, fino a capitan Caracciolo. Loro e tutti gli altri protagonisti della promozione, attesa 34 anni, non sono confermati per riconoscenza, lo sono per merito e bravura. C'è la curiosità di vedere quei giovani a cui va dato il tempo di imparare a conoscere la serie A. Ma ci sono anche tanti uomini d'esperienza da gestire. Gilardino è chiamato a portare la squadra alla salvezza. Non è una missione impossibile. Al centro c'è sempre un gruppo solido di giocatori che sanno quando dare battaglia e quando, per usare una frase di Gilardino, c'è bisogno di chiudere le finestre.
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