Il Tirreno

Pisa

Pisa calcio
La nuova stagione

Il Pisa volta pagina: sogni e ambizioni nelle mani di Maran

David Biuzzi
Il Pisa volta pagina: sogni e ambizioni nelle mani di Maran

Oggi il primo atto ufficiale del nuovo tecnico. L’eredità è pesante, ma lui ha le spalle larghe

06 luglio 2022
3 MINUTI DI LETTURA





PISA. È stato uno dei giganti della storia dell’ultimo secolo del secondo millennio, Winston Churchill. La vasta eredità che ha lasciato al mondo intero comprende tante, preziosissime cose. Tra cui alcune frasi entrate direttamente nella storia insieme a lui. Una di queste fotografa anche il Pisa di oggi che, in qualche modo e in qualche misura, una giornata storica la vive davvero: «Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare».

Nuova pagina

È, evidentemente, quello che si inaugura chiunque abbia il nerazzurro nel sangue e nel cuore, dal patron Alexander Knaster e tutti i dirigenti fino all’ultimo dei tifosi. Già, perché da oggi, 6 luglio 2022, si apre un nuovo capitolo della lunga e gloriosa storia del Pisa. Il titolo ha un nome cognome: Rolando Maran. Che è entrato ufficialmente in carica, come allenatore e condottiero della prima squadra dal primo luglio scorso, ma che oggi pomeriggio compirà il suo primo passo in nerazzurro con la presentazione. Alle soglie dei 59 anni, traguardo che taglierà il prossimo 14 luglio, l’allenatore di Trento prende in mano le redini di una squadra che ha bussato alle porte dei paradiso e che vuole riprovarci, magari stavolta aprendole pure. Cambiare per migliorare, insomma, proprio come diceva “sir” Winston Churchill. Non sarà semplice, questo è sicuro, ma proprio per questo il Pisa ha deciso di affidare il compito a un tecnico che la Serie A la conosce bene (al tavolo dei grandi ha consumato le ultime 9 stagioni di una carriera iniziata nel 1998 al Brescia nello staff di Silvio Baldini). Difensore prima di appendere le scarpette al chiodo, Maran si è messo in proprio nel 2000 col Cittadella, dimostrandosi subito un innovatore. Al piano più alto ci è arrivato nel 2012, con il Catania, e da allora non ha più abbandonato il palco principale. Salvo ora, con il Pisa. Per una sfida che, come detto, sarà piena di trappole e difficoltà, ma che ha anche grande fascino.

La scelta

Il fatto che l’abbia accettata significa che Rolli (il soprannome) dopo quasi 17 mesi di vacanze forzate (e retribuite: fu esonerato dal Genoa nel dicembre 2020, il contratto è scaduto 6 giorni fa) ha motivazioni da vendere. Non era un dato scontato, ma di certo è uno dei motivi che hanno spinto il patron, il presidente Giuseppe Corrado e i direttori Giovanni Corrado e Claudio Chiellini, a puntare su di lui. Una volta metabolizzato il ko con il Monza nella finale playoff e decisa la svolta, infatti, i candidati erano più di uno. Il rampante De Rossi, ad esempio, ma anche il navigato Corini (fermandosi a quelli incontrati faccia a faccia, almeno per quanto è dato da sapere). Maran, però, ha convinto più e meglio degli altri. E ora, in attesa del rito di passaggio di oggi (la presentazione ufficiale), la sua avventura in nerazzurro può dirsi cominciata a tutti gli effetti. Da chiarire la durata del contratto (pare biennale) e chi lo affiancherà, anche se ormai è certa la presenza nel suo staff del fidato vice Christian Maraner e del preparatore atletico Valter Vio. Da scrivere, invece, lo spartito da far suonare al suo Pisa (ha cambiato molti moduli: dal 4-3-3 al 3-5-2 passando il 4-3-3 e il 4-3-2-1) con le prime prove già previste nel ritiro di Rovetta (partenza domattina), e soprattutto da scegliere (coi direttori) musicisti e strumenti (cioè i giocatori a cui affidarsi) attraverso il mercato.

Gratitudine

Ogni scelta, però, ha un prezzo. Quello che pagano Pisa e il Pisa è l’addio a un allenatore, Luca D’Angelo, che da oggi è senza panchina (ma il contratto fino al prossimo 30 giugno ce l’ha, per lui nei giorni scorsi si era parlato di un possibile interessamento della Reggina ma, ammesso che fosse interessato, ora il caso caso-Stellone sembra rientrato) dopo aver dato molto in 4 stagioni (le ultime) consumate dalle parti dell’Arena. Passa la mano coi collaboratori Taddei e Greco. Meritano gratitudine e riconoscenza per quanto fatto e per come lo hanno fatto.




 

Primo piano
Il caso

La Luiss cancella la presentazione del libro di Dario Nardella, il sindaco di Firenze: «Sono sbigottito»

Sportello legale