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Pisa

L’omicidio

Pisa, ucciso con un colpo di pistola alla testa in un agguato davanti al figlio: «Gli hanno sparato e sono scappati» – Video

di Sabrina Chiellini

	Il luogo dell'omicidio e la vittima
Il luogo dell'omicidio e la vittima

Trovato riverso mentre scendeva da un furgone, gli hanno sparato cinque colpi di pistola contro. I testimoni hanno visto due persone andare via su uno scooter dopo aver sparato

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PISA. Le urla di disperazione di una donna squarciano il silenzio del piccolo paese di Oratoio poco dopo le 21. In una corte, accanto alla chiesa, c’è un uomo morto: Beni Arshiaj37 anni, di origini albanesi, sposato con due figli. Ha un colpo di pistola alla testa. È seduto un furgone bianco, lato passeggero, con un vetro rotto, accasciato su un lato. Stava rientrando a casa quando gli hanno sparato: non è nemmeno riuscito a scendere. Lo hanno trovato a motore acceso. Un agguato. Una vicina ha chiamato la moglie che è uscita con uno dei figli. La donna attorno all’una di notte ha avuto un malore ed è arrivata un’ambulanza.

Sebbene la Squadra Mobile di Pisa, che sta svolgendo le indagini, stia ancora vagliando ogni opzione, alcuni cittadini raccontano di avere visto due persone in sella a un motorino che si allontanavano e di avere sentito alcuni spari. Cinque in totale quelli che sono stati esplosi (di piccolo calibro), uno solo andato a segno. Fatale. Il medico legale verificherà se la vittima è stata raggiunta da altri colpi.

La testimone: «Gli hanno sparato»

«Gli hanno sparato» dice una donna quando arrivano i primi cronisti sul posto. Testimoni sul posto raccontano di avere visto due persone a bordo di uno scooter andare via dopo aver sparato all’uomo (riferendo di più colpi esplosi). Subito dopo nel paese cala un silenzio surreale, di paura. 

Un colpo a segno alla tempia

«Stiamo lavorando – dice il capo della Mobile – c’è sicuramente una situazione particolare, ma dobbiamo ancora capire cosa è successo». La prima telefonata al 118 arriva alle 21 e segnala un uomo riverso sul furgone con una ferita alla testa, sembra un colpo di pistola. Sul posto anche il medico legale per i primi accertamenti mentre gli agenti raccolgono le testimonianze per ricostruire un puzzle abbastanza complesso. 

Il colpo che lo ha ucciso, dei cinque sparati, ha colpito l’uomo alla testa. Trapassando il cranio.

Il parroco: «La violenza arrivata qui, colpi di pistola mischiati alle campane»

«Com’era bella questa sera la piazza della nostra chiesa, tutta illuminata a festa. Avrebbe accolto – ancora più bella, luminosa e gioiosa – la processione della festa di Maria Santissima, Regina del Rosario. Perché le celebrazioni dei cristiani sono così: annunci e testimonianza della Vita e della Luce, della Speranza e della Gioia, della Resurrezione che vince ogni tenebra e morte, annunci che riguardano e coinvolgono tutti, creando comunità, vicinanza, relazione, Comunione. Avremmo dovuto ricordare, questa sera, in comunione con il Papa e tutta la Chiesa, i fratelli e sorelle che in troppe parti del mondo soffrono a causa degli orrori della violenza e della morte. Invece quella stessa violenza e morte, che tante volte ci sembra così spaventosa ma così lontana dalle nostre vite, è piombata in mezzo a noi, così vicino, nei luoghi della nostra vita. Al suono gioioso delle campane si è mischiato lo scoppio freddo di colpi mortali. Non abbiamo fatto la nostra processione stasera, e siamo tornati alle nostre case velocemente, frastornati, stupiti, incuriositi, spaventati», è la testimonianza del parroco, don Massimiliano

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