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Il lutto

Addio a Guido Carlesi, il “Coppino” autentico campione di ciclismo

di Andrea Chiavacci
Addio a Guido Carlesi, il “Coppino” autentico campione di ciclismo

È deceduto all’ospedale di Navacchio: aveva 87 anni. Ha vinto 35 corse

02 ottobre 2024
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PISA. È stato uno dei volti più popolari del ciclismo anni Cinquanta e Sessanta, quello che faceva riempire le strade di tifosi e accendere i sogni dei ragazzini con le biglie da portare in spiaggia. Si è spento all’età di 87 anni Guido Carlesi, detto “il Coppino” per la sua somiglianza con il campionissimo Fausto Coppi. Era nato il 7 novembre 1936 a Collesalvetti, ma dall’età di 13 anni aveva vissuto nella provincia di Pisa. Prima a San Sisto e poi dal 1963 nella casa di Titignano. Carlesi, vedovo dal 2016, è morto nella mattinata di ieri all’ospedale di Navacchio al termine di una malattia con cui conviveva dal 2020.

In nove anni da professionista ha vinto 35 corse. Uno degli episodi iconici della sua carriera è legato alla tappa del Giro d’Italia del 1958 da Chiavari a Forte dei Marmi. Carlesi andò in fuga sul Passo del Bracco assieme a Guido Boni. I due erano molto amici pur non correndo nella stessa squadra. Carlesi vide Boni in difficoltà, ma non scattò e lo portò con sé al traguardo, con l’amico che lo aveva rassicurato che sarebbe stato lui a vincere grazie a quel gesto di altruismo. Boni invece a pochi metri dal traguardo scattò lasciando di stucco Carlesi, che tentò di afferrarlo con la mano ma ormai era tardi. In una trasmissione di qualche anno fa con il giornalista Auro Bulbarelli, molto stimato dal ciclista pisano, Carlesi raccontò così l’episodio: «Io e Boni eravamo quasi come fratelli. Passavamo tanto tempo insieme anche fuori dalle corse. Quindi mi fidavo di lui. All’inizio era davanti a me, lo riprendo e poi vedo che è in difficoltà. Lui mi dice portami all’arrivo. Mi disse di stare tranquillo. Quando arrivammo al traguardo avevo tirato sempre io e lui a un certo punto è scattato. Cercai di fermarlo, ma avevo la mano ingessata per una caduta al giro di Spagna. Alla fine i tifosi ci hanno dovuto dividere». I due poi faranno pace e militeranno anche nella stessa squadra.

Carlesi dopo la fine della carriera ha guidato, assieme ai figli Luca e Marco, un’azienda di tessuti per arredamenti. È rimasto sempre l’uomo schietto che diceva quello che pensava come ai tempi in cui correva. Con la passione per la caccia, la pesca e lo sport. La salma di Carlesi si trova alla Pubblica Assistenza di Pisa dove oggi (giovedì 3) alle 15 si terrà il funerale.

 

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