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Pizzanelli: «Un Cus sempre più vicino al nostro Ateneo, ecco le priorità»

di Antonio Scuglia

	Uno scorcio degli impianti del Cus in via Chiarugi e Giuliano Pizzanelli
Uno scorcio degli impianti del Cus in via Chiarugi e Giuliano Pizzanelli

È stato eletto presidente con 31 voti su 33

09 giugno 2024
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PISA. Dopo le tensioni interne degli ultimi mesi, il Cus Pisa ha il suo nuovo presidente: è Giuliano Pizzanelli, classe 1945, che ha raccolto 31 preferenze su 33 votanti. Il presidente uscente Stefano Pagliara, poco prima dell’inizio della seduta assembleare, aveva ritirato la candidatura, disertando i lavori.

Nel nuovo Consiglio direttivo anche Cecilia Baldera, Lorenzo Bellinvia, Carolina Boddi, Eleonora Lanfranco, Giulio Messerini, Edoardo Moggi. Presidente del collegio dei Revisori dei conti Gian Gastone Gualtierotti Morelli, membri dello stesso collegio Aurelia De Simone e Francesco Galassi. Il Cus conta oggi circa tremila iscritti e decine di collaboratori nel corso dell’anno per le attività agonistiche, i corsi e i campi multidisciplinari.

Pizzanelli, già professore di Scienze delle finanze Unipi, ha una lunga esperienza sia sportiva che istituzionale. Hockeista e pallavolista, ha praticato anche atletica leggera e basket a livello amatoriale. Già membro del consiglio di amministrazione del Cus e vice presidente dal 1999 al2011, è stato rappresentante Cusi nel "Comitato per lo sport universitario" Unipi 2005 al 2012. Delegato provinciale del Coni dal 2013,nell’ultima assemblea del Cus era vice presidente. «Ringrazio i soci che mi hanno dato una larga fiducia e metto a disposizione le mie competenze e conoscenze del Cus Pisa per costruire un Cus sempre più importante per lo sport pisano e per la città», commenta Pizzanelli. «Mi auguro che si possa ricostruire un clima sereno all’interno del nostro centro e che si possano rinsaldare sempre di più i rapporti con la nostra Università. Spero di introdurre alcune importanti novità nel lavoro del Cus per quanto riguarda in particolare l’attività agonistica e il recupero di valori che fanno riferimento alla storia del Cus».

Professor Pizzanelli, nelle linee guida alla base del suo programma lei richiama direttamente la Costituzione…

«Certo: "La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme" (articolo 33, comma7). Una norma che non deve rimanere sulla carta ma che deve guidare la nostra attività».

Punta molto sui rapporti con l’ateneo?

«Certo. Una città come Pisa, caratterizzata da una presenza universitaria che - in rapporto alla popolazione residente - non ha riscontro in nessun’altra città italiana, non può non avere un Cus che si ponga l’obiettivo di essere all’altezza della sua Università; un Cus che fondi il suo impegno su un clima interno sereno e costruttivo e che abbia una finalità strategica ben chiara: dare un forte impulso all’ "attività sportiva in tutte le sue forme" in un quadro di massima collaborazione con l’università».

Cosa propone per l’attività universitaria?

«In sintesi, aumentare i corsi universitari mediante una più articolata informazione, creare una rete informativa della presenza del Cus, incrementare la collaborazione e l’interrelazione con i corsi dell’ateneo, creare spazi di studio e di incontro per gli studenti, attrarre studenti interessati allo sport mediante un innalzamento del livello qualitativo delle squadre agonistiche, implementare e creare tornei intercorsi nelle varie discipline sportive, predisporre formazioni agonistiche competitive».

E per l’attività giovanile?

«Migliorare l’offerta per l’attività motoria di base ed i corsi polidisciplinari, migliorare l’offerta dei campi solari, supportare adeguatamente la gestione dei corsi e riconsiderare il compenso degli istruttori, incrementare la presenza attiva nelle scuole».

E poi molto altro…

«Certo. Solo per citare alcune delle priorità, bisognerà lavorare per supportare le squadre agonistiche, in particolar modo quelle che hanno un buon numero di studenti universitari, migliorare il livello qualitativo per sollecitare studenti universitari a venire a studiare e praticare sport a Pisa, sostenere le discipline che svolgono anche l’attività giovanile, delegare le sezioni a rappresentare il Cus nell’ambito delle Federazioni della loro disciplina. E ancora, creare, ove possibile, squadre per gli sport paralimpici, individuando le realtà già presenti nel territorio, supportandole o realizzando progetti di inclusione. E curare con grande attenzione l’impiantistica».

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