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Pisa, esami e visite pagate a offerta e l’Officina del cuore è sold out: dove si trova e come funziona

di Renata Viola
Il dottor Maurizio Cecchini e un elettrocardiogramma
Il dottor Maurizio Cecchini e un elettrocardiogramma

L’iniziativa del cardiologo Maurizio Cecchini: «È un po’ come il caffè sospeso, è un modo per aiutare chi è in difficoltà»

14 aprile 2024
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PISA. C’è chi ha perso il lavoro. Ci sono pensionati che proprio non riuscirebbero a pagare due visite o due elettrocardiogrammi. Ci sono persone che devono iniziare una terapia oncologica e hanno urgenza di effettuare tutti gli esami durante il fine settimana. Per loro nessuna tariffa, neanche quella minima, basta un’offerta.

È questo lo spirito che anima l’Officina del Cuore in via Fermi 7, l’ambulatorio di Maurizio Cecchini, cardiologo e presidente dell’omonima onlus, al sesto mese di attività. «È un po’ come il caffè sospeso – dice Cecchini –. Solo che qui, al posto del caffè, visito coloro che sono in difficoltà. Poi chi può paga il giusto, ma ciò che conta è continuare a fare ciò che ho sempre fatto, essere utile agli altri, con la stessa passione».

Nei primi sei mesi di attività sono state circa 60 le persone che hanno varcato mensilmente la soglia dell’ambulatorio. Almeno 10 o 12 sono state invece le visite domiciliari gratuite effettuate mensilmente.

Il mercoledì, giornata inizialmente destinata alle visite a offerta libera, ormai non è più sufficiente e così tutte le giornate sono uguali per accogliere chi ha bisogno di una visita, di un ecocodoppler o di un Holter.

Per molti l’agognata pensione segna un punto di arrivo. Per Cecchini un momento di ripartenza, per non disperdere quel patrimonio di professionalità accumulato in oltre quattro decenni di attività ospedaliera e in medicina d’urgenza. «Ci credo moltissimo – dice il cardiologo per spiegare questo suo impegno –. Con un investimento non indifferente ma abbordabile (i macchinari sono tutti miei) ho realizzato l’Officina del Cuore, confidando di poter dare una mano anche al servizio sanitario. Mi possono chiamare anche i medici di famiglia».

«Per fare un esempio – aggiunge – un anziano, se adeguatamente seguito dai familiari, può effettuare i controlli evitando il ricovero ospedaliero. Vedo anche persone più giovani, quattro su otto sono prime viste, e diversi bambini in età scolare».

Oltre ai biglietti di ringraziamento, a fine giornata nella cassetta rossa delle offerte si trovano anche cento, centoventi euro, che serviranno a coprire le spese d’affitto e di gestione dell’ambulatorio. «Chi può lo faccia – chiosa Cecchini rivolgendo questo appello ai colleghi –. Non servono tanti soldi, ma con una buona organizzazione ti torna indietro un mondo». Per seguire le attività e le opportunità che vengono proposte si può anche consultare il sito www.cecchinicuoreonlus.org.


 

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