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Il caso

Pisa, neonato portato via dall'ospedale Santa Chiara: il padre rintracciato a Calci ma il bimbo non si trova

di Andreas Quirici e Martina Trivigno

	I carabinieri al Santa Chiara di Pisa (foto Muzzi)
I carabinieri al Santa Chiara di Pisa (foto Muzzi)

I genitori temevano di perdere la custodia: il piccolo affidato a un complice in bicicletta

28 febbraio 2024
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PISA. Sono usciti di corsa dall’ospedale Santa Chiara di Pisa con il neonato tra le braccia. Poi hanno consegnato quel fagottino di pochi giorni – loro figlio – a un terzo uomo in sella a una bici che non è lì, in via Derna, per caso. No, sta aspettando proprio quella coppia: lei italiana, lui originario della Tunisia. Temono che il piccolo venga sottratto alla loro custodia, così agiscono.

Quando arrivano in ospedale, durante l’orario delle visite, entrano nel reparto di Neonatologia: hanno un colloquio fissato con il personale sanitario e gli assistenti sociali dell’Asl Toscana nord ovest. Devono parlare, la situazione è delicata: dagli esami sul loro bambino risulterebbero esserci tracce di droga nelle urine. Parte da qui la segnalazione all’autorità giudiziaria. I due genitori, però, non aspettano il confronto per cui sono stati convocati, temono di perdere la responsabilità genitoriale. Se ne vanno prima, prendendo il bambino e dileguandosi.

La ricostruzione

È l’inizio di un pomeriggio frenetico, tra verifiche, posti di blocco e ricerche che finiscono con il ritrovamento del padre nella serata di oggi, mercoledì 28 febbraio, ma non del piccolo. Una vicenda complessa, in gran parte da chiarire. Di sicuro si sa che la coppia ha tre figli ed è nota alle forze dell’ordine. La donna lavora nelle cucine dei ristoranti ed è mamma di altri due bambini avuti da una relazione precedente. Altro dato confermato è che i due, negli ultimi tempi, hanno abitato in un appartamento a Pisa nella disponibilità di amici ed è qui che i carabinieri li hanno cercati dopo il trambusto al Santa Chiara.

Il padre rintracciato a Calci

Poi il ritrovamento del padre che, secondo alcune informazioni raccolte, sarebbe stato individuato a Calci dai militari dell’Arma. Ma sono ancora tanti i punti interrogativi di questa storia. A cominciare dall’entità del provvedimento della magistratura nei confronti della coppia. C’è poi anche da capire come i due siano riusciti a portare via il piccolo dall’ospedale, considerando le circostanze che avevano preceduto la giornata di ieri. Dall’Azienda ospedaliero-universitaria pisana (Aoup) si limitano a dire che «all’ospedale Santa Chiara a Pisa un neonato è stato portato via all’improvviso e di corsa dai genitori, che si sono allontanati con lui senza l’assenso dei sanitari e senza aspettare un incontro già pianificato in reparto per la gestione delle dimissioni». Una descrizione essenziale, senza troppi fronzoli. E che, fatalmente, non riporta le urla e il caos che si è creato nel primissimo pomeriggio di oggi nel reparto di Neonatologia, come ha confermato una donna che si trovava nell’edificio a quattro piani nello storico complesso ospedaliero di Pisa. Caos in un luogo dove, invece, si dovrebbe respirare gioia pura, ma anche tranquillità vista la presenza di pazienti così piccoli. E proprio su dove si trovi il bambino, ma anche la mamma, è la domanda delle domande al termine di una giornata comunque frutto di una vicenda triste, come purtroppo ce ne sono molte, troppe, in cui si intrecciano disagio sociale e degrado. E, come spesso accade, chi ci va di mezzo sono i più piccoli, i più indifesi, che dovrebbero vivere i loro primi anni come una festa continua, come una perenne scoperta di tutto quanto di bello la vita sa offrire.

Del bambino non c’è traccia 

Invece dell’uscita con l’ovetto circondato dall’amore dei genitori, il figlio della coppia si è ritrovato in una fuga piena di incognite. Minuti, poi ore di totale incertezza e di ansia su cui i carabinieri sono chiamati a dare ordine, raccogliendo informazioni ovunque: dalle testimonianze dei presenti alle immagini delle telecamere disseminate attorno al Santa Chiara e in centro, passando dai documenti dell’Aoup e del tribunale, oltre alle impressioni delle due assistenti sociali che ieri pomeriggio si sono presentate all’ingresso di Neonatologia chiudendosi in un ufficio insieme ai responsabili del reparto e a militari dell’Arma.

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