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Pisa

I controlli nelle zone dello spaccio

Pisa, a 12 anni trovati a parlare con uno spacciatore e portati al comando: gli agenti offesi dalla madre

Pisa, a 12 anni trovati a parlare con uno spacciatore e portati al comando: gli agenti offesi dalla madre

L’episodio in zona stazione, la Municipale insultata dalla donna «perché si è permessa di intervenire»

14 agosto 2022
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Pisa Li hanno visti parlare nella galleria B di viale Gramsci con un nordafricano conosciuto come uno storico spacciatore. Loro, quattro minorenni, quando hanno capito che gli agenti della Municipale si stavano avvicinando hanno interrotto l’approccio. L’immigrato e due ragazzini sono scappati. Sul posto sono rimasti una 13enne e un 12enne che sono stati portati al comando dagli agenti del Nosu per essere identificati e riaffidati ai genitori. La reazione dei minorenni ha sorpreso gli stessi operatori, un uomo e una donna attrezzati per gestire situazioni delicate. Contro gli agenti sono arrivati insulti e offese impensabili da attribuire a ragazzi di quell’età. «Lei con il pacchetto di sigarette infilato nella cintura della gonnellina e lui con l’aria di sfida di chi la sa molto lunga» spiegano dal comando di via Battisti. E non è una questione di famiglia. La madre della 13enne, raggiunta al telefono, ha proseguito nella sequela di insulti iniziata dalla figlia «per essersi permessi di intervenire», mentre l’altra, corsa al comando, ha iniziato a piangere confidando tutta la propria disperazione per non riuscire a fronteggiare la rabbia e l’arroganza del figlio. Ma la questione dei minorenni non si limita all’episodio dell’incontro con il pusher. Sabato un gruppo di ragazzini, italiani e stranieri, noto alla Municipale come “Baby gang”, è entrato in un minimarket di viale Gramsci creando molta tensione, allentata solo dopo l’intervento della pattuglia del Nosu. Ieri l’altro alcuni minorenni tunisini, conosciuti dagli agenti per precedenti episodi, hanno provato a rapinare un uomo del cellulare sempre in viale Gramsci e provocato una rissa. «Purtroppo gli strumenti che la legge mette a disposizione sono molto scarsi ed inefficaci per arginare il nuovo clima che va delineandosi nelle strade cittadine – aggiungono dalla Municipale –. Nonostante la costante sorveglianza ed i continui interventi di polizia, non esistono ulteriori e successive strutture che prendano in carico i giovani minorenni per un vero percorso costruttivo». È il caso di un minore non accompagnato tunisino, 16enne, arrivato in città da un paio di mesi, dopo un viaggio in barca. Accompagnato già due volte in una comunità di accoglienza, ne è sempre fuggito poco dopo, preferendo vivere di espedienti in zona stazione imitando gli adulti. È già stato trovato in possesso di una bici rubata e viene utilizzato dagli adulti per le consegne di droga. «Purtroppo a nulla è servito spiegare al ragazzo i vantaggi di rimanere in comunità per il suo futuro che, viste le premesse, non potrà essere roseo» concludono da via Battisti.

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