Il Tirreno

Pisa

Base militare, nuova riunione ma stavolta dentro il ministero

Francesco Loi
Base militare, nuova riunione ma stavolta dentro il ministero

Fissato per il 7 luglio il secondo incontro del tavolo interistituzionale Attesa la prima risposta dell’Arma dei carabinieri sulle ipotesi in campo

29 giugno 2022
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PISA. Torna a riunirsi il tavolo interistituzionale sulla nuova base dei reparti speciali dei carabinieri. Dopo l’insediamento a Pisa, nel palazzo comunale, dello scorso 8 giugno, le parti coinvolte si rivedranno il prossimo 7 luglio. Stavolta però l’incontro si svolgerà a Roma nella sede del ministero delle Infrastrutture.
La riunione potrebbe avere un valore particolare, visto che l’Arma, per la prima volta dopo la cancellazione della soluzione Coltano, si dovrebbe esprimere sulle alternative messe in campo: anzitutto il Cisam di San Piero a Grado, le aree di Ospedaletto di proprietà regionale e comunale e, in ultima battuta, le aree di Pontedera all’uscita della Fi-Pi-Li.
L’ipotesi del Cisam sarebbe, al momento, la più interessante sia per il ministero che per i carabinieri, trattandosi di una base militare peraltro già utilizzata dai Gis per attività di addestramento.
Sul tema è tornato il presidente dell’Ente Parco, Lorenzo Bani, in occasione di uno degli incontri di “Pensare Pisa” organizzati da Spazio Langer e Sinistra Civica Ecologista. «Non c’è mai stato un progetto di fattibilità – ha detto Bani riferendosi alle modalità “calate dell’alto” delle origini della vicenda –. Ben si comprende che costruire villette antisismiche a Coltano, che era una palude, è impossibile. Semplicemente, è successo che essendo quella dell’ex radar di Coltano un’area del demanio militare, è stato detto: allora facciamo lì la caserma. Ma ormai il punto fermo è che la nuova caserma non si farà più a Coltano. La mia posizione ormai è nota: non sono per consumare altro suolo. Un ragionamento che, per quanto mi riguarda, vale anche per Ospedaletto, seppure fuori dal Parco, e Pontedera (situazione complicata per una serie di espropri da fare)».
Sin dall’inizio Bani si è schierato a favore dell’ipotesi Cisam. «Mi viene chiesto: ma l’area non è nel parco? Sì, ma è già una base militare e non c’è consumo di suolo ulteriore. E gli alberi? La piantumazione è già prevista in un piano triennale, nel quale si stanno togliendo i pini che hanno almeno 150 anni. Poi ci saranno nuove piantumazioni. Guardate cosa è avvenuto con le caserme Artale ed ex distretto militare vendute da Cdp per fare cassa. Se non vogliamo che succeda lo stesso con il Cisam riutilizziamo le strutture».
La prossima mossa dovrà essere fatta dai carabinieri. «Vediamo il progetto. Può essere sicuramente accattivante – dice ancora Bani – se si sistemano gli edifici fatiscenti, si ricostruisce con materiali ecosostenibili, si punta sull’efficientamento energetico. Senza dimenticare che ci sono anche edifici nei dintorni che erano funzionali al Cisam e che potrebbero essere a loro volta recuperati».
Ma c’è il rischio così che si spengano i riflettori sulle esigenze di Coltano? «Coltano – risponde Bani – ora non deve essere abbandonato a se stesso. Potrebbe però esserci la volontà del ministero di dare finanziamenti per il recupero delle Stalle del Buontalenti e della Stazione Marconi».
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