Il Tirreno

Pisa

ateneo 

La scomparsa del prof Ipata, pezzo di storia della biochimica

La scomparsa del prof Ipata, pezzo di storia della biochimica

31 agosto 2021
2 MINUTI DI LETTURA





PISA. Venerdì scorso è scomparso il professor Piero Luigi Ipata, professore emerito di Biochimica dell’Ateneo pisano e insignito dell’ordine del Cherubino. Le esequie si sono svolte ieri nella chiesa di Santo Stefano.

Pubblichiamo di seguito il ricordo del professor Ipata scritto dai colleghi, allievi e amici che nel Dipartimento di Biologia lo hanno avuto come compagno di viaggio.

«Il professor Piero Luigi Ipata, dal 2004 professore emerito di Biochimica presso l’Università di Pisa, insignito dell’Ordine del Cherubino nel 1991, il fautore dell’ingresso della Chimica Biologica in quella che è stata la Facoltà di Scienze dell’Ateneo pisano, scienziato di fama internazionale e amante appassionato della didattica della sua disciplina, la sera del 27 agosto 2021 si è spento circondato dall’affetto dei suoi cari», inizia il ricordo firmato dai «biochimici che nel Dipartimento di Biologia lo hanno avuto come compagno di viaggi».

Nato a Pescara nel 1932, laureatosi in Medicina e Chirurgia a Roma nel 1957, dopo esperienze all’estero e a Pisa, Perugia e Camerino (ateneo di cui era stato rettore negli anni 1972-73), era tornato a Pisa, per rimanervi, nel 1974.

«Con lui – si legge ancora – scompare un pezzo di storia della biochimica italiana, un campione di disponibilità e tifoso sviscerato dell’istituzione a cui apparteneva. Un uomo sempre pronto a stupirsi del nuovo e che ha avuto la virtù di farsi guidare da ciò che l’evidenza del nuovo indicava, senza pregiudizi o forzature. Uno scienziato che ha insegnato ai suoi allievi il culto del controllo nella sperimentazione e la dedizione all’insegnamento».

«Con lui – proseguono – scompare un amico di avventure alla ricerca di segreti che la natura centellina, sempre reticente, a chi si è intestardito a studiarla, un fratello maggiore con cui è stato bello condividere ansie, aspettative, successi e delusioni. Piero ha aspettato con trepidazione, insieme ai coautori del suo ultimo lavoro (nel 2019), il verdetto del referaggio e ha gioito con loro per il successo con fragorosa intensità, come un giovane ricercatore alle prime armi: così vogliamo ricordarlo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA



Primo piano
La tragedia: la ricostruzione

Rogo al poligono di Galceti, le vittime hanno provato a domare le fiamme con l’estintore: chi sono, cos’è successo e le testimonianze

di Paolo Nencioni