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le ragioni del gestore 

«Il sequestro equivale a togliere un servizio»

«Il sequestro equivale a togliere un servizio»

Lo Cicero (Pages): persi anche dieci posti di lavoro stagionali «Bani (Parco) è in carica da poco, non è bene informato» 

29 agosto 2021
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tirrenia. «Il sequestro delle nostre strutture avvenuto nei giorni scorsi è stato per noi e per i nostri affezionati una mazzata indescrivibile. È stato interrotto un servizio all’utenza. Un servizio diverso da una semplice spiaggia libera, mai visto prima di oggi a Tirrenia, che è stato molto apprezzato e ha ricevuto molti consensi nei pochi giorni che è stato attivo. Siamo molto dispiaciuti e affranti di come è andata a finire. Con il sequestro delle strutture l’Orange Beach ha perso oltre che un servizio, anche dieci posti di lavoro di ragazzi stagionali, che avevano dato come noi anima e cuore per questo progetto», afferma Marco Lo Cicero amministratore delegato dell’ Ats Pages-Papisa-Cooperativa Unione.

«Siamo amareggiati riguardo alla risposta ricevuta da Lorenzo Bani, presidente dell’Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli, che evidentemente essendo in carica da poco, non risulta ben informato sulla struttura Orange Beach di Tirrenia – prosegue il dirigente –.Tutti i passaggi fatti da Pages per la richiesta dei permessi riguardo all’Orange Beach di Tirrenia sono stati fatti nel rispetto di chi ha avuto fiducia in noi e ci ha aiutato ad iniziare quello che per noi era un sogno ed è diventato poi realtà. Vogliamo ricostruire i successivi passaggi e limitandoci agli atti ufficiali e protocollati tralasciando le varie e successive interlocuzioni. Perciò abbiamo da subito avviato la richiesta al Suap, la richiesta di autorizzazione al Parco, la richiesta di inizio lavori al Comune di Pisa, la richiesta del “nulla osta” è stata depositata il 9 giugno e protocollata dall’Ente Parco il 15 giugno. Nel frattempo il nostro legale ha risposto ad alcune osservazioni dell’Ente Parco il 5 luglio, il 6 luglio, giorno successivo, l’Ente Parco ha rilasciato un verbale e dopo pochi giorni ci ha negato il “nulla osta” richiesto. Dopo questo passaggio ovviamente abbiamo presentato il 7 agosto al Comune un “nulla osta in sanatoria”. In attesa del rilascio della sanatoria, inatteso, il 17 agosto c’è stato, come si sa, il sequestro dei manufatti».

«Per concludere voglio ringraziare tutte quelle persone che dopo l’accaduto ci hanno dato la giusta solidarietà e ci hanno appoggiato nel nostro percorso, capendo la nostra situazione e il nostro stato d’animo di chi prima ha toccato il cielo con un dito per poi vedersi tolto quello che aveva faticosamente costruito», conclude Lo Cicero.

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